Il giuramento di Sergio Mattarella è la notizia con cui aprono tutti i giornali. Il Corriere della Sera domanda: il presidente ha ricevuto “tanti applausi. Sono tutti sinceri?”. Il Fatto Quotidiano esulta “E’ caduta la monarchia (riferendosi a Napolitano). Il neopresidente Sergio Mattarella si insedia con un discorso distante dall’interventismo di Napolitano. Esalta la Costituzione, l’autonomia del Parlamento (“No a interessi particolari”) e i giovani eletti. Sarò un arbitro imparziale, ma i giocatori siano corretti. Severo su mafia e corruzione, interrotto da 42 applausi”. Repubblica definisce il neo capo dello Stato “un eremita”.
La Stampa commenta “Il discorso di Mattarella è stato semplice e autorevole”. Per Il Messaggero sono “legalità e sicurezza” le due parole d’ordine di Mattarella. Il Tempo ora chiede di passare ai fatti “Ora basta con la retorica”. Il Mattino plaude il presidente “Il Mezzogiorno è ritornato nella Carta”. “Chi voleva ascoltare un perfetto interprete del ruolo di garante della Costituzione come chi sperava di ritrovare una lettura fedele del carattere sociale della nostra Carta fondamentale è stato accontentato” scrive il Manifesto. Il Giornale titola “Il Colle democristiano. Con il neopresidente tornano linguaggio e volti della vecchia Dc: da DE Mita a Rognoni”. Libero boccia il discorso del capo dello Stato: “Tante parole scontate e neppure un cenno ai costi del Quirinale”.