Quirinale: da Amato a Casini…ecco il fronte di chi un po’ ci credeva. Sul Colle più alto della politica italiana c’è Sergio Mattarella, dodicesimo Presidente della Repubblica. Tra chi lo ambiva e chi ci sperava, alcuni papabili sono rimasti delusi. Le risposte ironiche di alcuni candidati che potranno riprovarci al prossimo giro.
Negli ultimi giorni l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale ha creato una sorta di unanimità politica e mediatica, sia per la sua caratura istituzionale sia per sua la sobrietà.
Oltre ai grandi elettori che hanno applaudito al momento in cui l’ex giudice della Consulta ha raggiunto il voto numero 505, dopo il giuramento del Presidente si sono aggiunti anche Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Lega Nord e Fratelli D’Italia. Gli applausi sono stati ben 42 in soli trenta minuti di discorso.
Quirinale, chi sono i più delusi?
Ora c’è da chiedersi: nella vasta platea di consenso che sta ricevendo il nuovo Capo dello Stato, esiste qualche deluso? A molti sarà sfuggita l’ultima occasione per salire sul gradino più alto della politica, chi soprattutto per l’età, chi perché appartiene ormai ad una stagione storica forse superata.
Il fronte degli ex segretari
Viene subito da pensare ai vari D’Alema, Veltroni e Fassino: tre personaggi che hanno in parte dominato la scena della sinistra italiana negli ultimi vent’anni, dalla fase dell’Ulivo alla nascita del Partito Democratico.
Probabilmente chi ci credeva di più era proprio il sindaco di Torino. Secondo alcune indiscrezioni dell’ambiente romano, Piero Fassino avrebbe sondato il campo per una sua eventuale elezione al Colle e contattato vari parlamentari per rafforzare la sua candidatura. Una strategia poco riuscita: zero voti al primo scrutinio.
Quirinale, ironia di Giuliano Amato
“Era il mio candidato preferito. Dopo di me”. Così ha ironicamente commentato Giuliano Amato l’elezione di Mattarella. Il Dottor Sottile era il candidato forte di Berlusconi, si parlava di lui come papabile da almeno da tre consultazioni quirinalizie, forse questa sarà stata l’ultima, dato il fattore generazionale.
L’altro nome dei moderati era Pier Ferdinando Casini, il quale ha ammesso di averci sperato “solamente un pochino”. In questo caso l’età è suo vantaggio, tra sette anni il centrista ne avrà 67.
Quirinale, trionfo Mattarella-Renzi
Sicuramente stavolta le votazioni del Presidente della Repubblica sono state più caute rispetto a due anni fa. Oltre alla sconfitta del centrodestra berlusconiano, non si sono registrate vere e proprie tragedie politiche come quelle che avvennero nel 2013. In quei giorni di Aprile Romano Prodi, tra i papabili anche in quest’ultima corsa, poteva dirsi veramente deluso di non esser stato eletto. Oggi invece il cerchio politico si stringe attorno al successo di Renzi e ad una figura, Sergio Mattarella, che sta ottenendo un’approvazione generale quasi inattesa.
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