Grosso eroe a Teheran
Il calcio è uno sport amatissimo anche nei paesi islamici, nonostante non abbiano mai fornito alla storia giocatori o squadre leggendarie. Anche gli stati più ostili al mondo e alla cultura cosiddetta occidentale non possono fare a meno di esaltarsi quando vedono una palla oltrepassare il portiere e gonfiare la rete. L’Iran non fa eccezione.
Grosso eroe di riscatto
Arriva proprio dal quartiere artistico di Teheran, capitale della nazione teocratica, una storia che ha dell’incredibile ed il protagonista è l’idolo di Germania 2006 Fabio Grosso. Intendiamoci: Grosso forse non è mai nemmeno stato in quel paese, ma presso il Nazdik Teatr, locale di tendenza vicino al teatro, è ormai un padrone di casa. Il motivo è presto detto: un giovanissimo sceneggiatore iraniano ha composto un monologo teatrale che parte proprio dal rigore calciato e finalizzato dal difensore azzurro quel 9 luglio del 2006. La storia di Pourya Kakavand, così si chiama il pluripremiato artista ventisettenne, parla di un ragazzo che deve attraversare molte disavventure nel corso della propria vita, dagli amori non corrisposti al padre in prigione, ma che trova nel gioco del calcio la propria occasione di rivalsa. Il giovane protagonista riversa durante gli allenamenti tutta la frustrazione che possiede dentro e riesce, con tanto impegno, ad emergere fino ad arrivare nel giro della nazionale, fino ad arrivare a quel rigore realizzato in una finale mondiale.
L’Italia del calcio e di Tornatore
L’attore che interpreta la trasposizione iraniana di Fabio Grosso è Farbod Farang e non riceve un compenso per lo spettacolo si tiene al Nazdik, ma a Teheran è così che funziona, questi spettacoli sono riservati a pochi intimi, sono, come diremmo in Italia, teatro d’essai. Certo non è stata l’ambizione o l’amore verso il denaro a spingere Kakavand a mettere in piedi questo monologo: “L’Italia, dopo l’Iran e prima dell’Argentina, è la squadra preferita dai tifosi iraniani. Dell’Italia amo il calcio ed il cinema neorealista, amo i film di Tornatore.”