Il messaggio di Mattarella: in primo piano la politica estera
Le prime parole del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella sono rivolte al Re giordano Abdallah: un messaggio di cordoglio e di condanna con “massima fermezza” di “un gesto di efferata violenza”.
Sergio Mattarella è certo che “la tragica morte del tenente El-Kassasbeh ed il grande dolore sofferto dalla sua famiglia rafforzeranno ulteriormente l’unità del popolo giordano e la collaborazione della comunità internazionale per sconfiggere la piaga del terrorismo”.
Situazione tra Giordania e Isis
La nota del Quirinale si riferisce alle immagini drammatiche che hanno fatto il giro del mondo, quelle del fuoco che bruciava attorno al pilota giordano, rinchiuso incivilmente in una gabbia.
La Giordania, colpita dal lutto, ha risposto immediatamente con la forza militare. Alcune fonti internazionali sostengono che il paese mediterraneo abbia bombardato la zona intorno Mosul, così altre decine di vittime si aggiungono alle esecuzioni dei due detenuti iracheni. Di fatti il messaggio del Presidente della Repubblica era stato preceduto dal monito del ministro degli esteri Paolo Gentiloni: “alla barbarie del terrorismo contrapponiamo la nostra forza. Massimo impegno per la sicurezza, niente cedimenti sulle libertà”.
L’agenda fitta di Mattarella
Sin dalla discorso inaugurale del settennato, l’ex democristiano, che per ora non vanta grandi conoscenze in ambito internazionale, ha acceso i riflettori sulla lotta al terrorismo, auspicando “una risposta globale” ad “una minaccia globale”.
Anche se oggi come punto introduttivo dell’agenda politica di Mattarella si può trovare la cooperazione tra le nazioni, già nelle prime ore i dossier si accumulano sulla scrivania del nuovo inquilino del Colle. Innanzitutto bisogna definire la squadra amministrativa che lo accompagnerà nei prossimi anni, inoltre scottano le carte che riguardano le riforme costituzionali (in primis quella del Senato), la legge elettorale, la riorganizzazione della giustizia e le misure per la crescita economica.
Questi ultimi due saranno con molta probabilità tra i temi più urgenti da discutere nell’anno appena iniziato, se le prime riforme istituzionali andranno in porto – elemento non scontato data la recente rottura del patto del Nazareno. Inoltre si scrivono in agenda i prossimi incontri, di notevole interesse per la situazione politica italiana: per primo quello con il premier Matteo Renzi e poi con i leader di opposizione che lo hanno richiesto, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
Ludovico Martocchia