Il Parma rischia di scomparire in silenzio, tra debiti e misteri

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Ha dell’incredibile quanto sta avvenendo a Parma, dove il club gialloblu rischia davvero di scomparire dal calcio italiano tra l’imbarazzante silenzio di tutte le istituzioni Non soltanto la Figc pare ‘disinteressarsi’ della drammatica situazione parmense, ma nemmeno la politica è intenzionata a vederci chiaro. Le uniche dichiarazioni istituzionali sono quelle di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, preoccupato per la sorte dei dipendenti del Parma. Intanto, la nuova proprietà fa sapere che entro il 15 febbraio qualcosa si muoverà dal punto di vista delle mensilità arretrate, ma i giocatori non credono più alle promesse e minacciano clamorose azioni legali.

Mistero Dastraso Holding Limited: chi sono e cosa vogliono fare.

A non far dormire i tifosi parmensi non ci sono soltanto la drammatica in classifica e i tantissimi addii, quanto il mistero legato alla nuova proprietà e a quelle ‘strane’ figure messe là non si sa bene da chi. Il Parma, da quanto si è appreso grazie ai pochissimi comunicati ufficiali, non è più di Tommaso Ghirardi ma della Dastraso, holding registrata a Cipro qualche giorno prima della cessione delle quote del club. Inizialmente, la figura di riferimento era Pietro Doca, imprenditore lombardo ma di origini albanesi e molto amico del petroliere Rezart Taçi, uno degli uomini più ricchi d’Albania. Secondo l’iniziale progetto, tutti questi soggetti (Doca e Taçi, ndr) dovevano tenere una conferenza stampa di presentazione poco prima di Natale per illustrare il piano di salvataggio del Parma. Il caos inizia proprio qui, con i due che spariscono, l’arrivo dell’avvocato Fabio Giordano (secondo il sito stadiotardini.it, dichiarato fallito da una sentenza del Tribunale di Roma datata aprile 2014, ndr) e la nomina dell’inesperto quanto sconosciuto Ermir Kodra a presidente. Infine, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport quest’oggi, un’altra brutta notizia: la Dastraso navigherebbe in cattive acque a causa di un sacco di debiti.

Tommasi: “Attenti al calcioscommesse, siamo preoccupati ma bisogna intervenire”.

L’ex giocatore, grande protagonista nella Roma campione d’Italia nel 2001, segue con grande apprensione quanto sta avvenendo in Emilia. “Siamo molto preoccupati” confessa Tommasi, “le norme tuttora presenti sono inadeguate, non è possibile che ci si ritrovi a febbraio in una situazione così, con giocatori e dirigenti non pagati”. A spaventare il presidente dell’Assocalciatori è il futuro del club ducale, “dove è altissimo il rischio di venire coinvolti in combine, risultati aggiustati e calcioscommesse, un po’ come purtroppo si è già visto nel passato anche a livello internazionale”.