Ue, migliora deficit italiano ma crescita resta bassa. È questo in estrema sintesi l’esito delle nuove previsioni macroeconomiche della Commissione europea: Pil stabile allo +0,6% nel 2015 e deficit al 2,6%. Il prossimo anno il Pil salirà dello +1,3% e di conseguenza anche il debito scenderà al 2%. Come non accadeva ormai dal 2007, tutti gli Stati dell’Unione riprendono a crescere.
Dati migliori rispetto a precedenti previsioni
Previsioni economiche che hanno confermato le attese. Grazie al calo della spesa per interessi, l’Italia vede diminuire il rapporto tra il proprio debito ed il proprio Prodotto interno lordo. Meglio rispetto alle precedenti previsioni di ottobre per quanto riguarda il prossimo anno (2,2%) ma anche meglio rispetto alle previsioni di novembre rispetto al 2015 (2,7%). Una differenza nel primo caso di 0,2 punti percentuali, nel secondo dello 0,1.
Migliora, secondo i dati forniti da Bruxelles per mezzo del Commissario agli affari economici e finanziari Pierre Moscovici, l’equilibrio strutturale in concomitanza con la maggiore flessibilità prevista dal Patto di Stabilità e crescita: +0,25% del Pil.
Il 27 febbraio il giudizio finale su legge di Stabilità
Il 27 febbraio l’Ue darà il suo giudizio definitivo sulla legge di Stabilità del governo Renzi. Intanto il deficit strutturale pari allo 0,9% del Pil nel 2014, scenderà allo 0,6% nel 2015 per poi risalire nel 2016 allo 0,8%.
Pil +0,6% nel 2015
Stabile, rispetto alle precedenti previsioni, il dato riguardante il Prodotto interno lordo: +0,6% nel 2015. Secondo la Commissione Ue “sarà l’export, e solo un tenue miglioramento della domanda interna: l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie legato ai minori prezzi energetici sarà solo parzialmente trasferito su maggiori consumi”.
Debito pubblico inizierà a scendere nel 2016
L’anno prossimo riprenderà la crescita del nostro Paese dell’1,3%. L’anno in corso vedrà invece salire il debito pubblico fino al 133% del Pil. È destinato comunque a diminuire per i prossimi anni. Già nel 2016 sarà al 131,9% grazie “a una crescita nominale più alta e al surplus primario”. Il problema, ormai noto, del nostro Paese è l’alto debito accompagnato ad una scarsa crescita. Il Commissario Moscovici predica prudenza ma soprattutto aggiunge: “Incoraggiamo il governo a fare sforzi in tal senso e aspettiamo che le autorità specifichino l’agenda di riforme economiche e cosa sostiene gli sforzi di bilancio 2015”.
Disoccupazione 12,8% quest’anno
Peggio (+0,2%) rispetto alle precedenti previsioni sono i dati riguardanti il tasso di disoccupazione: 12,8% quest’anno, 12,6% nel 2016.
Piccoli segnali di ripresa in Ue
La panoramica complessiva sull’Ue strappa un piccolo sorriso: “per la prima volta dal 2007 le economie di tutti gli Stati membri sono attese riprendere a crescere”. La ripresa sarà lenta e continueremo ancora per un po’ a trascinarci dietro il peso della crisi.
Riportando ancora le parole di Moscovici, a contribuire “a una normalizzazione più rapida dell’inflazione”, attualmente bassa, sarà l’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro. Questo avrà inoltre “un impatto positivo sulla competitività delle imprese”.