Oggi pomeriggio Angela Merkel e Francois Hollande a Mosca: faranno una proposta al Presidente russo Vladimir Putin tentando di mantenere l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Da Kiev a Mosca
Il Presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel nella notte di giovedì sono volati verso Mosca, incontreranno Putin; pronta “una nuova proposta per risolvere il conflitto in Ucraina” ha detto Hollande: la questione prioritaria è lo statuto delle regioni sotto il controllo dei separatisti del Donbas.
Il Premier ucraino Arseniy Yatseniuk ha mostrato un cauto ottimismo verso l’iniziativa franco-tedesca. D’altra parte, Yatseniuk più volte ha dichiarato di non considerare tutte le ipotesi che “minano l’integrità territoriale, l’indipendenza, la sovranità e il futuro europeo dell’Ucraina”.
I diplomatici occidentali hanno detto che il nuovo piano si basa sugli accordi di Minsk di settembre, tuttavia, offre ai ribelli un “alto grado di autonomia” su territorio più vasto, che riflette i recenti successi militari. Dunque, è esclusa al momento la possibilità della federalizzazione, che Mosca predilige ma che le autorità di Kiev considerano parimenti a una disgregazione del paese.
La posizione di Donetsk
Anche se la proposta non aggiunge quasi nulla ai risultati conseguiti a Minsk – che avevano già sancito l’inizio della decentralizzazione del potere da Kiev verso Donetsk e Luhansk – Mosca potrebbe anche accettare. Le maggiori perplessità vengono, invece, espresse dai leader della Repubblica Popolare di Donetsk come Andrei Purgin.
Intervistato dal The Telegraph, Purgin ha detto che “dopo tutto quello che è successo non è più possibile nessuna forma di unità politica” tra i territori dichiaratisi indipendenti e l’Ucraina. Il Presidente del Parlamento della Repubblica di Donetsk si riferiva non solo alla ri-escalation dei combattimenti degli ultimi tempi ma anche al rifiuto di Kiev di riconoscere la validità delle elezioni locali di novembre, altro punto su cui verteva l’accordo raggiunto in Bielorussia.
Putin vulnerabile?
La Casa Bianca non sembra intenzionata a scendere a patti con Putin. Ieri anche Kerry, segretario di stato Usa, era a Kiev per incontrare il Presidente ucraino Petro Poroschenko ed è andato via senza incontrare né la Merkel, né Hollande. Dopo la recente offensiva, Washington non crede che i ribelli, influenzati quantomeno dagli umori del Cremlino, siano disposti a trovare un compromesso, per cui – come ha sottolineato John Earnest, addetto stampa di Obama – non è ancora escluso l’invio di armi a Kiev.
Francois Hollande e Angela Merkel dal canto loro sperano che la grave situazione economica russa spinga Putin a trovare un accordo. Tuttavia, il Presidente russo sa che l’Europa non è unita sul fronte delle sanzioni, inoltre, quello dell’invio delle armi americane a Kiev al momento non sembra più che un bluff.