“Salvini non ha chance per diventare sindaco di Milano”. Dopo la provocazione di ieri Giuliano Pisapia, sindaco di Milano dal 2011, torna ad attaccare il segretario del Carroccio. Il secondo Matteo nazionale ieri aveva dichiarato a Repubblica che “fare il sindaco di Milano” è da sempre il suo “sogno nel cassetto”.
Pronta la risposta beffarda di Pisapia: “un bel sogno”. Come a dire: aspetta e spera! Stamani, intervistato da Giovanni Minoli a Mix 24, è tornato sull’argomento. Secondo il primo cittadino Salvini non potrebbe guidare Milano perché “non conosce la città così bene” e poi i milanesi non accetterebbero “certi toni discriminatori” dell’europarlamentare leghista. Non ne ha solo per Salvini, Pisapia. Parla anche di Renzi e dei rapporti con il Pd nazionale che “sono un po’ più problematici” rispetto a quelli con il partito locale.
Mettiamo insieme Renzi e Tsipras
“Meglio Renzi o Tsipras? L’ideale sarebbe metterli insieme”. Pisapia, che a sinistra ha bazzicato quasi tutti i partiti possibili da Democrazia Proletaria a Rifondazione da Estrema sinistra a Sel, propone un clone tra i due premier quarantenni. “Mi piacerebbe la simpatia di Renzi ma i valori di Tsipras” perché “Renzi ogni tanto piglia delle sbandate, ma il leader greco invece spesso non ha il senso della realtà e della situazione difficile in cui si trova”. Poi, laconico e quasi defilato, butta lì un encomio vanaglorioso: “È quello che nel mio piccolo sto cercando di fare in Italia”. Traduzione: Renzi più Tsipras uguale Pisapia. “Il governo- continua- ha poca attenzione per gli enti locali, senza capire che non solo lì c’è la vita quotidiana dei cittadini ma c’è anche il consenso”. E il premier un po’ più di attenzione per gli enti locali “avrebbe dovuto averla”. Insomma, bocciato.
Magistratura e sindacati
Per le comunali del 2016 Pisapia ha già deciso. Ma ha recentemente dichiarato che renderà pubblica la sua scelta di ricandidarsi o meno solo tra qualche mese, nel bel mezzo dell’Expo. Sarà proprio l’Esposizione Universale (che parte il primo maggio) la cartina di tornasole di una probabile riconferma: nel 2015 infatti Pisapia, Milano e l’Italia tutta si “giocano la faccia”, come direbbe Renzi. Ad oggi, comunque, la prima grana da risolvere è quella del primo maggio, data di inizio dell’Expo e anche festa dei lavoratori. Le posizioni tra sindacati e comune sono ancora distanti: tanto che la Turandot di apertura potrebbe addirittura saltare. “Credo che sia sbagliato non salire sul palco- dice Pisapia- perché il primo maggio è la festa dei lavoratori ma il successo di Expo porterà nuovi posti di lavoro”. Sempre sui sindacati il sindaco di Milano torna alla diatriba tra Renzi- associazioni intermedie- magistratura: il premier, infatti, “ha poco rispetto per persone degne” come i sindacalisti e i magistrati.