Patto del Nazareno, Berlusconi e Pd alla guerra Guerini: “Capilista bloccati? Vedremo”
Il Patto del Nazareno così come lo avevamo conosciuto non esiste più. Silvio Berlusconi, dopo le intemerate di ieri, ribadisce il ritorno di Forza Italia all’opposizione. “Voteremo le riforme se saranno positive per il Paese ma riprendiamo il nostro ruolo a 360 gradi di oppositori” afferma l’ex Cavaliere in collegamento telefonico al meet up del governo ombra organizzato da Gianfranco Rotondi. “Non accetteremo più quanto fino ad oggi abbiamo accettato. Dopo la fine del Patto del Nazareno ci siamo sgravati il peso ed ora possiamo lavorare ad un centrodestra compatto”.
Parole accolte con favore dai fittiani, anche se con qualche distinguo. “Sono contento che Berlusconi condivida per la prima volta un’evidenza lampante: il combinato disposto Italicum più riforma costituzionale contiene in sè un tasso di autoritarismo superiore a quello che la sinistra rimproverava anni fa alla destra per la sua riforma. Renzi da buon neofita del decisionismo ha esagerato” afferma il senatore di Forza Italia Augusto Minzolini in un’intervista a Repubblica. Il ribelle azzurro Raffaele Fitto chiede però di passare dalle parole ai fatti. “Ho ascoltato con attenzione e con rispetto Silvio Berlusconi ieri sera al Tg5 – dice Fitto – Il problema è tutto quello che è accaduto prima, per un anno intero, che sarà purtroppo difficile cancellare con un tratto di penna. Ora occorre passare dalle parole ai fatti. Ecco a cosa serve la nostra iniziativa che abbiamo chiamato dei ricostruttori“.
Ma le minacce di Berlusconi sembrano non far paura al Pd. Il vicesegretario democrat, Debora Serracchiani afferma convinta che il “Partito democratico non accetterà più veti da Forza Italia”. Il suo parigradro Lorenzo Guerini va giù duro. “Confido che Forza Italia voglia comunque portare il suo contributo sulle riforme, ma ci aspettiamo che d’ora in poi il pensiero di Berlusconi possa cambiare tutti i giorni sulla base degli umori di quelli che gli stanno attorno. Noi dobbiamo rispettare il suo partito perchè è giusto. Ma faremo capire a lui e agli italiani che è finito il tempo in cui Berlusconi metteva i veti. Vogliamo essere chiari – spiega Guerini al Corriere della Sera – se non ci sta, noi andiamo avanti lo stesso. Sulla riforma costituzionale abbiamo un consenso molto ampio. Quanto alla legge elettorale, l’unico punto su cui c’è discussione è quello che sta più a cuore a Berlusconi, ovvero i 100 capilista bloccati. Se Forza Italia non sarà della partita, ne prenderemo atto e faremo le scelte che riterremo giuste in Aula”.