Elezioni Nigeria: Goodluck Jonathan, un presidente fortunato
Alla fine, ad una settimana dalla data fissata, le elezioni in Nigeria sono state rinviate di un mese e mezzo, al 28 marzo prossimo.
La polemica sul rinvio
Da giorni la commissione elettorale era sotto pressione. Il People’s Democratic Party di Goodluck Jonathan voleva un rinvio, il suo rivale, il generale Mhuammadu Buhari a capo della coalizione All Progressive Congress, non ne voleva sapere.
I due candidati sono testa a testa nei sondaggi ma il primo pensava che con un rinvio l’ascesa irresistibile di Buhari, che ha guadagnato consensi in modo costante nelle ultime settimane, avrebbe visto una flessione. Buhari invece non voleva concedere un rinvio perché lo schieramento di una missione militare interafricana per combattere Boko Haram avrebbe finito per accreditare i meriti di una serie di vittorie contro questa setta al presidente uscente.
Un presidente fortunato
Alla fine Goodluck Jonathan l’ha spuntata. Il rinvio è stato comunicato ufficialmente. Ciò che è certo è che se si fosse votato una buona fetta della popolazione del nord non sarebbe andata alle urne. Una parte per paura di attentati e attacchi, un altra parte perché residente nel cosiddetto califfato proclamato dalla setta o nelle immediate vicinanze.
I timori di Buhari sono comprensibili. L’Unione Africana ha alla fine deciso di mandare una missione militare per combattere Boko Haram: quasi novemila uomini da schierare tra Niger, Camerun, Ciad e Nigeria stessa. I militari forniti dai paesi interessati citati poco sopra più il Benin.
Boko Haram in queste ore ha già subito una serie di sconfitte. La più cocente in Niger dove avrebbe lasciato sul terreno oltre cento miliziani. Che questa setta non fosse invincibile era noto ma in Nigeria attacchi e attentati hanno anche fatto anche campagna elettorale e la destabilizzazione era utile ai nemici di Goodluck Jonathan. Ora queste sei settimane di rinvio delle elezioni possono capovolgere il gioco