Conte, Tavecchio e le indagini sul calcioscommesse
In queste ore Conte e Tavecchio sono a colloquio presso la sede della FIGC, ma chi spera che questo incontro sia dovuto alla conferma dell’accusa di frode sportiva emessa dal pm Di Martino ai danni dell’attuale C.T. azzurro si sbaglia di grosso: il confronto fra Conte e il presidente federale era già in calendario da venerdì sera, giornata del vertice della Lega Calcio che ha fatto storcere il naso all’ex tecnico della Juventus.
Riepiloghiamo i fatti
Ripercorriamo i fatti per avere più chiarezza: venerdì pomeriggio i presidenti dei club di Serie A avrebbero dovuto trovare un accordo di massima sulla data della finale di Coppa Italia, ma l’appello è andato a vuoto. A quel punto Conte, che aveva espressamente richiesto che la competizione terminasse entro il 15 maggio per avere a disposizione tutti i giocatori in vista delle qualificazioni per gli Europei del 2016, non ha potuto fare a meno che storcere il naso. Nonostante le rassicurazioni di Tavecchio sulla data, i mal di pancia del tecnico pugliese non si sono attenuati visto che erano iniziati pochi giorni prima quando gli era stato comunicato che le società di Serie A non erano intenzionate a lasciargli i giocatori per lo stage azzurro di marzo.
Conte: “Non succede niente!”
Per questi motivi Tavecchio ha preferito correre ai ripari ed incontrare il tecnico tre volte campione d’Italia per ricucire lo strappo prima che si creasse: Conte, effettivamente, non è nuovo alle prese di posizione drastiche e le voci a proposito di un suo anticipato addio alla panchina della nazionale si susseguono già da tempo. In effetti Conte avrebbe tutto il diritto di lasciare l’impresa: quando accettò il contratto propostogli dalla federazione era stato chiaro: tutti dovevano remare nella medesima posizione, federazione, calciatori, club e tifosi. Non ha ricevuto il supporto che riteneva necessario alla buona riuscita del suo progetto ed ora potrebbe non avere più gli stimoli adatti. Conte ha già fatto sapere, prima di entrare nella sede della FIGC, che non accadrà nulla di particolare, qualora si rendesse necessaria una sua sostituzione, i nomi papabili sarebbero quelli di Spalletti e di Ranieri.