Presentato nel corso del Tg La7 di lunedì 9 febbraio il consueto sondaggio Emg sulle intenzioni di voto ai partiti e la fiducia nei leader, il quale questa settimana riflette in primo luogo gli effetti dell’annuncio di Berlusconi dell’avvenuta rottura del cosiddetto “Patto del Nazareno”.
Partendo dai due “contraenti” dell’accordo sul quale si sono fondate le riforme istituzionali portate avanti nell’ultimo periodo, il Partito Democratico di Renzi sembra beneficiare del venir meno ddel “patto” risultando significativamente in crescita per la seconda settimana consecutiva ed attestandosi ora al 37,2%, mentre è evidente la flessione di Forza Italia, che arretra fino al 12,4% e si dimostra sempre più divisa al suo interno.
Flessione anche per il Movimento 5 Stelle, che perde mezzo punto percentuale ed è ora accreditato del 19,2%, così come è negativo il trend settimanale di Sinistra Ecologia e Libertà, passata dal 4,9% al 4,4% fermando l’avanzata registrata nell’ultimo periodo. Le restanti forze politiche dell’area di centrodestra, invece, fanno segnare il segno “più” con in particolare la Lega Nord che raggiunge il 15,2%, mentre NCD-UDC e Fratelli d’Italia si attesta rispettivamente al 3,7 e al 3,6%.
Guardando al dato coalizionale presentato dal sondaggio Emg, rimane invariata rispetto alla scorsa settimana la distanza fra centrosinistra (42,8%) e centrodestra (34,9%), con un vantaggio della (ex) coalizione di bersaniana memoria di circa 8 punti percentuali.
Decisamente più significativo è, invece, il dato che mostra come sia passata dal 41,8% al 40% la quota di elettorato che non si recherebbe ai seggi, mentre è stabile la percentuale di indecisi (18,2%): per quanto ancora circa tre elettori su cinque oggi non esprimono una preferenza per un partito, per la prima volta da molto tempo il trend si inverte.
Infine, secondo il sondaggio Emg il leader politico che gode ampiamente della maggior fiducia risulta essere il nuovo Capo dello Stato Mattarella, che aumenta anche il proprio dato dal 45% al 47%, mentre sono stabili il secondo e il terzo della graduatoria, Renzi (34%) e Salvini (23%). In flessione la fiducia in Silvio Berlusconi, ora del 15%.