“Un’intesa su lavoro, fisco e giustizia”, ovvero “i nodi da sciogliere per riprendere a crescere”, e poi ognuno per la sua strada. “Dobbiamo stringere un patto sui contenuti, con un massimo comune denominatore e portare a termine una ‘legislatura operosa’. Poi le due aree ridiventeranno alternative”.
Così al Corriere della Sera Maurizio Sacconi, che lo scorso 31 gennaio si era dimesso da capogruppo al Senato di Ap come segno di protesta contro la gestione della partita del Colle da parte di Angelino Alfano, leader di Ncd. Poi, sul recente riavvicinamento tra Forza Italia e Lega: “Sono sicuro che nessuno voglia finire sotto il tacco di Salvini. Questa Lega è diversa da quella di Bossi”, che “era vitalista, non voleva discostare le aree del Nord Italia dall’Europa. Questa è decadente perché scettica nei confronti dell’Europa e dell’Italia come nazione”.
Sulle unioni civili, Sacconi dice al Messaggero di sperare in un approccio non “ideologico” ma “pragmatico” da parte del Pd. Ncd – spiega l’ex ministro – “è disponibile a una legge che regolamenti diritti e doveri”, ma “siamo contrari alla omologazione diretta o indiretta che costituisse il presupposto per alcuni diritti esclusivi del matrimonio, come sancisce la Costituzione che tutela la famiglia naturale”.
Pd e Ncd: intesa tra Alfano e Renzi
Intanto, Pd e Ncd sono all’opera per rinsaldare la partnership governativa, dopo le tensioni emerse con l’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella. Matteo Renzi ha ricevuto a Palazzo Chigi Angelino Alfano, il quale ha ribadito al premier: “Noi sulle riforme ci stiamo perché fanno parte del patto di maggioranza. Ma adesso ti chiediamo di costruire insieme l’agenda 2015”. Il vertice tra i due è stata la risposta all’asse Berlusconi-Salvini, segno della ritrovata intesa tra Forza Italia e Lega in vista delle regionali. Nei piani del segretario della Lega non è però contemplata la presenza di Ncd. Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo Centrodestra, ha voluto replicare così all’altro Matteo: “Ci sono partiti che si definiscono in base ai veti, altri a partire dalla propria identità e dai programmi. Noi – ha dichiarato a La Repubblica l’ex ministro – apparteniamo a quest’ultima schiera. Se su questa strada incontreremo i veti di Salvini, ce ne faremo una ragione”. Salvini – aggiunge – “dovrà spiegare anche al suo elettorato perché andiamo bene per sostenere Maroni e Zaia mentre altrove è come se avessimo la lettera scarlatta cucita addosso”.
Quagliariello: “Lega punta a opposizione antisistema”
Alle regionali Ncd si presenterà quindi “in autonomia”, con un suo programma e un suo candidato. Quello di Salvini – prosegue Quagliariello – è un partito in piena “mutazione genetica”. “Non è che Salvini sia più estremista di Bossi, anche lui ne sparava parecchie”, spiega Quagliariello, ma “la Lega di Salvini è un partito di destra che punta a un’ opposizione antisistema”. Infine, un avvertimento a Forza Italia: “Stia attenta, rischia di tirarsi fuori dal gioco anche lei”, perché “i moderati italiani, se dall’altra parte ci sarà un polo a guida leghista, alle prossime elezioni andranno tutti con il Pd renziano”.