“Patto del Nazareno, chi?”. Parafrasando la frase resa celebre da Matteo Renzi, riferita a Stefano Fassina (allora tra i principali oppositori interni al Pd), oggi Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia, parla del cosiddetto Patto del Nazareno: “È come il Mistero di Fatima: nessuno lo ha letto, è un segreto che custodiscono, se c’è davvero”.
L’accordo sorto fra Matteo Renzi, in qualità di segretario del Partito Democratico e Presidente del Consiglio dei Ministri, e Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, sulle riforme da approvare in Parlamento, è oggetto della discussione fra Gianfranco Rotondi, sorto all’onore delle cronache a metà del decennio passato per la sua lista ‘Nuova Dc’, ed il duo Claudio Sabelli Fioretti-Giorgio Lauro, conduttori del programma radiofonico ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio2. Il patto tra Pd e FI non è morto, secondo Rotondi: “il Nazareno dopo tre giorni risorge, la sua natura è di non conoscere una morte definitiva”. Come Lazzaro, insomma.
Poi i conduttori del programma tornano sull’elezione del Presidente della Repubblica. Rotondi avrebbe desiderato Berlusconi al Colle: “perché è il politico in cui mi rispecchio. Poi su Mattarella ci poteva esser mediazione, ma Berlusconi non ha ricevuto nessuna proposta di mediazione”.
Quirinale, Rotondi: su Prodi nessun Vietnam
E su Prodi, afferma Rotondi, non ci sarebbe stato il Vietnam forzista di cui si parlava: “tutta questa inimicizia tra Berlusconi è Prodi è una leggenda. Il Governo Berlusconi ha nominato Prodi alla Commissione Europea, non credo proprio Silvio sia pregiudizialmente ostile a Prodi”.
Infine una battuta pungente verso Renzi, fino alla scorsa settimana alleato nel nome delle riforme: “si preoccupa della nostra salute, ma la verità è che lui vuole pure l’interim della segreteria di Forza Italia. Vuole fare meglio di Fanfani: premier, capo della maggioranza e dell’opposizione”.
Daniele Errera