Il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, è intervenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario, in presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Uno dei passaggi più incisivi del suo discorso ha riguardato gli “effetti devastanti” sortiti dall’illegalità sull’attività d’impresa e dunque sulla crescita. “Crisi economica e corruzione – ha affermato Squitieri – procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra”. “Il pericolo più serio per la collettività – ha denunciato il Presidente della Corte dei Conti – è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi”. “Non possiamo permettere che questo accada”, ha aggiunto Squitieri.
Corte dei Conti, Squitieri: “Quadro economico di estrema fragilità”
Poi, un riferimento all’economia italiana, caratterizzata da un “quadro di estrema fragilità e di perdurante sfiducia degli operatori”: “Le più recenti previsioni concordano nel valutare che, in Italia, nel 2016, il livello del prodotto interno lordo resterebbe di ben sette punti al di sotto di quello del 2007, l’anno che ha preceduto l’esplosione della crisi finanziaria mondiale”. Negli ultimi tempi però, aggiunge Squitieri, si sono “si sono venuti ad innestare negli ultimi tempi elementi di novità di grande rilievo”. Quattro fattori “che operano in direzione di una consistente modifica dello scenario di riferimento”, ovvero il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro, il Quantitative easing della Bce e una maggiore attenzione alla flessibilità sui conti pubblici annunciata dalla Commissione europea. Elementi che potrebbero incidere positivamente sulla situazione economica, anche se “il quadro che si prospetta è assai composito e difficile da decifrare o da leggere in modo unidirezionale”, conclude Squitieri.