Un tuono si è abbattuto su Bergamo alle 8.05 di questa mattina. Anzi, un ColanTuono. Il 52enne allenatore romano, infatti, non è più l’allenatore dell’Atalanta. La notizia è giunta direttamente dalla società lombarda, attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito web: “La società esprime la propria profonda stima e gratitudine nei confronti di Colantuono in virtù della qualificata opera svolta negli ultimi cinque anni”. Al suo posto è stato scelto Edy Reja, che diventerà il più anziano allenatore della Serie A e che cercherà di mettere la propria esperienza al servizio della squadra.
Numeri impietosi
Colantuono diventa così il quinto tecnico ad essere esonerato in questa stagione (prima di lui Bisoli, Corini, Mazzarri e Zeman). Fatale gli è stata la sconfitta contro la Sampdoria per 1-2. In verità la situazione di classifica dell’Atalanta è piuttosto precaria: gli orobici sono quart’ultimi con 23 punti con soli 3 punti di vantaggio sul Cagliari. In 25 giornate solo 5 vittorie, poi 9 pareggi e 11 sconfitte. Insomma, un rendimento in netto calo rispetto a quello abituale delle ultime stagioni.
Gratitudine? No, grazie…
Eppure, risulta davvero difficile comprendere i motivi dell’esonero di Colantuono. La squadra continuava a dare l’impressione di essere col mister, lo spogliatoio di essere unito, la salvezza di essere un obiettivo comunque a portata di mano. Per non parlare di quello che l’ex tecnico del Palermo ha per questa piazza: record di punti in Serie A (50 nel 2006/07 e nel 2013/2014); record di presenze sulla panchina dell’Atalanta; record di vittorie consecutive in A (6 nel 2013/2014); unico allenatore a rimanere a Bergamo senza retrocedere per 4 anni di fila; record assoluto di punti con l’Atalanta (81 nel 2005/2006 in Serie B). Si, il binomio Atalanta-Colantuono sembrava davvero indissolubile. Invece, la Dea ha deciso di bendarsi (non come portatrice sana di fortuna, ma come società cieca di fronte a un palmares senza precedenti) e di esonerare Colantuono. La domanda è: Reja saprà fare di meglio?
Antonio Fioretto