Capanna contro tutti: Giletti guadagna 330mila euro. Il mio vitalizio? Scarso
Mario Capanna non ci sta ad esser stato messo sotto da Massimo Giletti, durante la trasmissione televisiva L’Arena, su Rai 1. Così riparla della lite di pochi giorni fa, accusando il noto volto Rai di fare un pessimo servizio sulla rete televisiva statale in cambio di molto denaro.
Capanna parla alla trasmissione radiofonica La Zanzara, su Radio 24. Giletti, reo di aver battibeccato con Capanna per via del suo vitalizio ed infine aver lanciato il libro dell’ex esponente di Democrazia Proletaria, è centro delle polemiche da parte dello stesso Capanna: “Giletti? Un poveretto, un mentitore, un giornalista minus. Merita di essere assistito”. Non risparmia dispregiativi verso il conduttore torinese. E non la fa passare liscia nemmeno a Cruciani e Parenzo, conduttori de La Zanzara, affermando come avrebbe interrotto la chiamata qualora fosse stato nuovamente interrotto.
Capanna: da Giletti gesto volgare
Capanna, appena può, torna su Giletti. E Lo fa ferocemente: “ha fatto una figura di mexda? Sì, è indiscutibile. Gli vengono dati 330mila euro all’anno di soldi pubblici, perde la trebisonda (smarrire la calma, ndr), fa un gesto volgare e totalmente indegno. Vespa non avrebbe mai fatto una cazzata come questa. Chiedo che il Cda Rai e la Commissione Parlamentare di Vigilanza aiutino Giletti a darsi una calmata. E’ stato beccato a impostare una trasmissione su 3 dati falsi e dovrà rendersi conto della sua sceneggiata obiettivamente indegna”.
Sembra, però, che ad un certo punto della conversazione telefonica, sia proprio Capanna a perdere la calma. Prima difende il vitalizio: “quei 5mila euro, scarsi peraltro, me li sono guadagnati. Voi vi ostinate, a guisa del tapino Giletti, a non capire questa cosa elementare”. Poi, concludendo, prende di mira Cruciani, reo di aver criticato più e più volte lo scrittore/politico: “vergognatevi, non fate una pippa lì con quella radio e spargete minchiate alla Giletti. Io con voi sono stato longanime, vi ho dato molto del mio tempo. Forse conviene che ci salutiamo”.
Daniele Errera