Riforma del fisco, il decreto rischia di slittare di 6 mesi
Nulla di fatto per la riforma del fisco. Almeno in tempi brevi. Il consiglio dei ministri del prossimo 20 febbraio non si occuperà del decreto legislativo con le nuove sanzioni per evasione e frode fiscale, divenuto celebre per l’emendamento “Salva Berlusconi” (non punibilità per evasione sotto al 3% dell’imponibile) poi ritirato dopo Natale. Il viceministro dell’Economia Luigi Casero (Ncd) ha infatti comunicato che il decreto dovrebbe slittare a dopo la primavera: “Il governo ritiene sia indispensabile chiedere una proroga di sei mesi per l’attuazione della delega. Questo – ha concluso il viceministro – ci permetterà di avere a disposizione i tempi maggiori possibili per dialogare con il Parlamento e con il Paese su questi temi, che sono complessi, e speriamo che un periodo più lungo ci possa permettere di arrivare a un provvedimento il più condiviso possibile”.
Sei mesi per l’approvazione finale
“Il veicolo” per la proroga di sei mesi per l’attuazione della delega sulla riforma fiscale “lo dovremo decidere. Uno potrebbe essere quello dell’Imu agricola che è al Senato. Vedremo”, ha ancora precisato Casero. Sarà, “una proroga di tre mesi più tre, con l’impegno del governo a presentare tutti i decreti entro tre mesi”. “Riteniamo che sei mesi – ha aggiunto – possa essere il tempo necessario per arrivare alla approvazione finale. In questi sei mesi il governo presenterà, tre mesi prima della scadenza, una serie di decreti”. Si tratta di un percorso, ha osservato che “riteniamo possa essere utile e produttivo per mantenere lo spirito e quanto contenuto nella delega stessa”. Oltre alle norme di contrasto a frode, evasione ed elusione fiscale, la riforma dovrebbe contenere tutta una serie di ulteriori misure: revisione del catasto, sistemazione delle tasse su tabacchi e giochi d’azzardo, contenzioso tributario, ecc.