Il caso Parma continua a far discutere e siamo ben lontani da una situazione di tranquillità e di stabilità che mai come in questo momento, di crisi sportiva oltre che economica, servirebbe alla squadra innanzitutto. Nonostante tutto, da quando i curatori fallimentari Anedda e Guiotto hanno preso in mano il timone del Parma, il clima sembra essersi quantomeno rasserenato. Oggi a parlare è stato Demetrio Albertini, al quale va reso atto e merito di essere stato uno dei primi a segnalare le difficoltà economiche del club e l’imbarazzante situazione dei giocatori del club, che si occuperà di fare da tramite fra i curatori fallimentari e la Federazione.
Albertini: “Parma riparte dalla B? E’ una speranza concreta!”
“Ho accettato di incontrare i curatori fallimentari qualche giorno fa e mi ha fatto molto piacere – spiega l’ex vicepresidente della FIGC – Mi hanno chiesto prima un mio parere e poi se ero disponibile a dare una mano. Reputandomi uomo delle istituzioni del calcio, mi ha fatto piacere ricevere questo incarico”. L’ex centrocampista del Milan ha le idee ben chiare sugli obiettivi del suo mandato: “Il debito sportivo deve abbassarsi. Le modalità debbono essere sorrette dalla fattibilità. Il calcio è un valore non solo economico, ma soprattutto sociale. Lavorare con Donadoni per me può essere un valore aggiunto e bisogna trovare la serenità ed essere meno pessimisti in questo momento. Quella del paracadute per la B è una speranza molto concreta. L’ammontare dipende dalle stime della Serie A, faremo di tutto per rendere possibile che questo club rimanga tra i cadetti. Sarò vicino ai curatori in questi due mesi per occuparmi della parte sportiva del club”. “In questo momento la cosa più importante per il Parma e i suoi tifosi è pensare soprattutto al loro futuro – continua Albertini -. Sono a disposizione dei curatori per raggiungere i loro obiettivi e avrò un rapporto diretto con Federazione e Lega.”
Gomito a gomito con Tavecchio
Sorprende che dovrà essere proprio Albertini a fare da tramite fra i curatori fallimentari e Tavecchio, suo sfidante alla corsa per il ruolo di presidente federale: i rapporti fra i due non sono mai stati dei migliori e la campagna elettorale risalente a nove mesi fa non ha fatto altro che inasprirli. Alla domanda dei giornalisti riguardo questo rapporto difficile, Albertini ha saputo glissare con classe: “È un po’ che non parliamo – si riferisce a Tavecchio -, ma credo sia importante confrontarsi per fare sistema. Dobbiamo rendere appetibile il Parma ed il suo titolo sportivo.”