Lega, i leader si dividono sul nodo alleanze in vista delle elezioni regionali
Dentro la Lega Nord si discute. Di alleanze, innanzitutto. Infatti, da qui ad un mese, si terranno le elezioni regionali ed il partito padano trae forza, prima fra tutto, da uno stretto rapporto col territorio. Ecco perché il nodo da sciogliere nel Carroccio sono le alleanze. E più leader la pensano differentemente.
Umberto Bossi, ex numero 1 del Carroccio, è possibilista circa un deja vu: “Si può fare di nuovo, perché no?”, si chiede retoricamente circa il ritorno di fiamma con Forza Italia, formazione politica alleata lungo due decenni. È il Veneto (per cui si vota a marzo) il nodo principale. Flavio Tosi, sindaco di Verona, amatissimo e dall’altissimo consenso, vorrebbe correre per la poltrona di Governatore Regionale.
Sempre uno della Lega, si intenda. Ma questo significherebbe ‘prepensionare’ anticipatamente Luca Zaia, eletto cinque anni fa con oltre il 60% dei consensi. Un vero e proprio plebiscito.
Lega, Tosi vuole correre da solo
Zaia avrebbe una proprietà che Tosi non possiede, tuttavia. La capacità di costituire intorno a sé una serie di alleanze (anche coi partiti minori del centrodestra), mentre Tosi taglia corto per mezzo di un: “correre da soli si può, anzi si deve”.
E su questo punto sembra che Salvini e Maroni (presidente della Giunta Regionale della Lombardia, sostenuto anche dal Nuovo Centrodestra) stiano decidendo di sostenere Zaia, per una continuità in nome del centro destra. Anzi, nell’incertezza di Ncd, nel nome della destra.
Daniele Errera