Plus/Minus: NBA All star week end, istruzioni per l’uso
Finalmente è arrivata la pausa dell’all star game NBA , e con il numero di questa settimana vogliamo dare qualche indicazione per chi non vuole perdersi nemmeno un evento della tre giorni newyorkese. Si parte con il Rising Star Challenge, che vede confrontarsi i primo e secondo anno divisi tra americani e non americani. Proposta interessante, anche se la partita in se va presa sempre con le molle visto che si tende a difendere pochino, a correre (e schiacciare) molto e quando resta tempo, tirare da tre. Occasione comunque buona per vedere le nuove leve all’opera. Non vi anticipiamo il risultato, casomai ci teneste particolarmente. Vi alleghiamo di seguito però i roster delle due formazioni.
Tralasciamo il Celebrity Game di contorno del venerdì e passiamo al sabato, da sempre succoso antipasto della partita della domenica con le varie competizioni più o meno storiche. Si inizia con la Shooting Star Competition in cui quattro squadre formate da un giocatore NBA in attività, una giocatrice della WNBA e un ex giocatore si sfidano in gare di tiro da diverse posizioni. Nulla di irresistibile eh, ma l’occasione per i più nostalgici di rivedere in campo vecchie glorie del calibro di Scottie Pippen, Penny Hardaway, Dominique Wilkins e Dell Curry, che giocherà in squadra col figlio Steph. Si prosegue con lo Skill Challenge dove otto giocatori si contendono l’ambito (?) trofeo in una gara di abilità con la palla in mano. Nomi importanti, ma appeal ancora abbastanza basso, se vogliamo essere sinceri.
Si inizia a fare sul serio con la gara del tiro da tre punti, di cui vi abbiamo già detto nei numeri precedenti anche per la presenza del detentore del trofeo, il nostro Marco Belinelli. Il sabato si chiuderà poi con la gara delle schiacciate, in cui si sfideranno Giannis Antetokounmpo, Victor Oladipo, Zach LaVine e Mason Plumlee da Brooklyn, che farà il padrone di casa. Gara sicuramente adrenalina a e che spesso ha regalato negli anni grandi gesti atletici.
Domenica infine il clou della tre giorni. Ventiquattro dei migliori giocatori del pianeta, pur se in un clima non particolarmente agonistico (eufemismo, ma speriamo non troppo), sono sempre occasione di spunti interessanti e giocate importanti. Quattro gli infortunati che non potranno prendere parte alla gara: Kobe Bryant, Anthony Davis e Blake a Griffin a Ovest e Dwyane Wade a Est. Li sostituiranno DeMarcus Cousins (alla prima apparizione tra le stelle NBA), Damian Lillard (contento adesso?) e Dirk Nowitzki alla presenza numero 17. A Est toccherà a Kyle Korver, quarto giocatore di Atlanta (Millsap, Horford e Teague gli altri tre) alla sua prima comparsata. Bella soddisfazione, soprattutto a quasi 34 anni e dopo una carriera sostanzialmente da specialista. Prima volta anche per Klay Thompson, Kyle Lowry e Jimmy Butler. Secondo invito invece per John Wall, Stephen Curry e Marc Gasol. Veterani della contesa sicuramente Tim Duncan (15), LeBron James (11), Chris Bosh (10), Chris Paul e Carmelo Anthony (8 a testa). Completano i due roster, e non sicuramente per fare solo da comparse, Kevin Durant, l’attuale capocannoniere James Harden, Russel Westbrook, Pau Gasol e Kyrie Irving. Se non vi aspettate di vedere una sfida all’ultimo sangue ma amate le giocate sopra il ferro e in generale lo spettacolo, avrete da togliervi abbondantemente la voglia.