Fi, Toti avvisa Renzi “Stai sereno”. L’hashtag torna sovente nel linguaggio politico degli ultimi tempi. A lanciarlo fu il segretario del Pd prima di bruciare Enrico Letta. Ora ad usarlo come monito nei suoi confronti è Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi che solo un mese fa sedeva al tavolo del Patto del Nazareno con Matteo Renzi, ora è sulle barricate con gli altri partiti di opposizione. Tra questi gli acerrimi avversari di Fi: grillini e Sel. A provare a spiegare il mutamento di Forza Italia, c’ha provato Giovanni Toti, consigliere politico dell’ex Cavaliere, nell’intervista di oggi al Corriere della Sera.
Toti: “Riforme fallite nel loro spirito”
L’accordo con il Pd non è stato mai negato, anzi. Toti ne ribadisce ancora una volta i contenuti: “Le riforme erano una parte importante di un processo di condivisione politica con il Pd che escludeva decisioni a colpi di maggioranza e strappi”. Ed imputa all’altra la fine del Patto: “Con la rottura sul metodo operata per eleggere il capo dello Stato, Renzi ha rinnegato tutto il percorso fatto fin qui, mostrando un partito che torna all’ arroganza di sempre”. Arroganza di Renzi giustificata forse dai numeri in Parlamento che potrebbero garantire comunque l’approvazione delle riforme, ma Toti in tal caso avvisa: “Con la giornata di oggi le riforme, anche se Renzi dovesse trovare – e in questo clima non è scontato – una maggioranza che le approva, sono fallite nel loro spirito”.
Oggi le riforme sono fallite. Nessuna #svoltabuona per l’Italia, caro Renzi. Solo la stessa arroganza di sempre a #sinistra.
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) 13 Febbraio 2015
Rottura non definitiva “Noi disponibili al dialogo”
Renzi ha lanciato la sfida a Forza Italia e agli altri partiti quasi minacciando il referendum. Toti risponde: “Noi non abbiamo paura del referendum, lui invece farebbe bene a guardare nel suo partito, che su questo passaggio si è di nuovo diviso, e a un Parlamento dove tutte le opposizioni gli dicono che sta sbagliando”. Eppure la rottura, nelle parole di Toti, non sembra definitiva: “Noi siamo sempre stati disponibili al dialogo, con tutti. È il Pd che sembra ritenersi autosufficiente, forzando la mano anche in maniera miope”. E aggiunge: “Per la sua gloria ci tiene inchiodati a votare riforme che entreranno in vigore tra molti mesi”.
Toti avvisa Fitto: “Unico leader riconosciuto è Berlusconi”
Una linea di pensiero che sembra aver riunito i parlamentari azzurri: “Abbiamo lasciato l’Aula tutti, anche quelli che avevano disertato l’ ultima riunione dei gruppi. Chi diceva, dentro e fuori FI, che la nostra era una sterile opposizione, è stato smentito dai fatti”. Di qui l’augurio di Toti: “Io spero davvero cessi questo sterile dibattito, questo continuo controcanto. Bisogna smettere di delegittimare il partito, serve unità: chi vuole dare il proprio contributo, lo faccia all’ interno degli organismi legittimi che ci sono, non in conferenza stampa”. Il consigliere politico di Berlusconi avvisa poi Fitto: “Oggi deve contribuire alla linea del partito, in cui l’ unico leader riconosciuto resta il presidente Berlusconi, come tutti i dirigenti responsabili sono tenuti a fare”.
E ancora, rispondendo alle richieste avanzate dal dissidente di punta di azzerare tutte le cariche all’interno di Fi, Toti aggiunge: “Non si può giudicare a corrente alternata, quando fa comodo… Non abbiamo bisogno né di espulsioni né di scissioni, ma di unità. Chi decidesse di remare contro, lo farebbe evidentemente con altri obiettivi, magari legati ad ambizioni personali”.
Fi prova a riavvicinare Lega ed Ncd
C’è bisogno di riunificazione nelle file dei parlamentari azzurri. Ma anche tutto il centrodestra andrebbe ricompattato: ora Forza Italia è più vicina alla Lega di Salvini ma molto più distante dal Ncd di Alfano. In merito, Giovanni Toti sembra avere le idee chiare: “Noi stiamo lavorando perché non prevalgano né diktat né veti legati ad interessi particolari dei singoli partiti: il nostro obiettivo deve essere quello di governare le Regioni e tornare al governo del Paese”. Ma l’impresa non sembra delle più semplici. Salvini da sempre ha escluso un alleanza con Alfano. Toti avvisa: “L’Ncd ha il dovere di dimostrare nei fatti che considera la propria presenza al governo una parentesi, la Lega deve ritirare i suoi veti insensati, visto che tutti assieme già governiamo, e bene, in Veneto e Lombardia”. Aggiunge: “Ci aspettiamo che chi li ha alzati per qualche briciola di punto in più, abbassi i toni nelle prossime ore e torni alla giusta moderazione”.
Un’allenza quella tra Fi ed Ncd fondamentale anche per l’esito delle regionali soprattutto in Campania. L’apporto del partito di Alfano sembra di vitale importanza. Senza, il partito di Berlusconi rischia la sconfitta. Toti sottolinea: “FI ci sta mettendo cuore e pazienza, ma sia chiaro: il nostro primo obiettivo è vincere proprio a partire dalla Campania, dove Caldoro grazie al suo ottimo operato merita un nuovo mandato, anzi lo meritano i suoi cittadini”.