Italia del rugby sconfitta, gli inglesi la vogliono escludere dal 6 nazioni

Pubblicato il 14 Febbraio 2015 alle 18:09 Autore: Lorenzo Stella

L’Italia della palla ovale esce con la coda fra le gambe dal leggendario stadio di Twickenham casa della nazionale inglese di rugby. Gli azzurri scendono in campo e sono i padroni del gioco per il primo quarto d’ora, ma gli inglesi voltano faccia e dominano fino al 47 a 17 finale dando l’assist per il prosieguo della polemica imbastita dal Times sulla presenza dell’Italia al 6 Nazioni.

Italia avanti per 12 incredibili minuti

Le tre mete messe a segno da Parisse – capitano e autore della prima meta azzurra al quinto minuto – non bastano di fronte ad un’Inghilterra che si candida al trofeo del 6 Nazioni dopo una simile prestazioni. Certo la buona partenza ed il cuore messo in campo dall’Italia ci fanno evitare una figuraccia di proporzioni epiche, ma da qui a dire che gli azzurri se la sono giocata ci passa un oceano. Pochi errori – un paio di touche – e spazi concessi per i primi dodici minuti, poi l’episodio che cambia il volto del match: Brown impatta di faccia contro la spalla di un Masi in corsa verso quella che sarebbe stata la seconda, e bellissima, meta per l’Italia. Brown rimane esanime a terra per una decina di minuti abbondanti e deve essere portato fuori dal terreno di gioco in barella. L’Italia incassa la pausa e perde la dovuta concentrazione; da quel punto in avanti gli inglesi, complici anche quattro sostituzioni, si trasformano e dominano la partita.

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Troppi errori

Dai calci piazzati perennemente a vuoto di Haimona alle incredibili praterie lasciate al velocissimo Joseph passando per una colossale dormita in difesa dopo una mischia. Ecco gli errori che l’Italia non doveva fare e che vengono puntualmente sfruttati dagli inglesi. La partita ormai ha preso una direzione ben precisa e a nulla valgono gli sforzi ed il cuore Morisi che mette a segno la terza meta azzurra.

La polemica: Italia fuori dal 6 Nazioni

Sicuramente gli inglesi avranno ben da gongolare visto che, prima del match, il Times aveva lanciato una polemica riguardo la presenza di una squadra cuscinetto come l’Italia all’interno del 6 Nazioni. “Quanti anni ancora passeranno prima che gli organizzatori del Torneo comincino a dubitare dell’opportunità di riservare un posto agli azzurri? – infieriscono i giornalisti inglesi – Lo dice il ranking internazionale: Georgia e Romania sono sul loro stesso piano. Si potrebbe pensare a un secondo raggruppamento, con un relativo sistema di promozione-retrocessione…” Gli inglesi non si limitano alla polemica sterile, ma portano a supporto della propria tesi dei dati sconfortanti per l’Italrugby: “L’Italia ha undici dei primi quindici giocatori con all’attivo il maggior numero di sconfitte internazionali. E a capeggiare la lista, quattro in campo oggi: Bortolami con 80, Parisse e Castrogiovanni con 78 e Mauro Bergamasco con 70. La combattività non basta. L’Italia non può continuare, scrive il giornale inglese, a inanellare queste serie di pesanti batoste sistematicamente tra febbraio e marzo senza che gli organizzatori non pongono la necessità di avere nel torneo una squadra competitiva con le altre”.

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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