Dopo solamente due giorni dagli incidenti avvenuti durante il derby di Torino, ecco che ancora una volta il calcio nostrano fa notizia per degli episodi di violenza che dimostrano quanto le frange del tifo più estremo italiano siano ormai fuori controllo.
L’agguato degli ultrà bresciani
Da Torino ci spostiamo a Brescia, dove le rondinelle hanno affrontato e battuto 3-0 il Vicenza. Evidentemente la vittoria non è stata sufficiente a placare le ire degli ultrà bresciani, arrabbiati a causa della stagione deludente della propria squadra che probabilmente chiuderà con la retrocessione in Lega Pro. Un’ora dopo il termine della partita, un gruppo di tifosi bresciani nascosto in una scarpata ha teso un vero e proprio agguato ai pullman dei tifosi vicentini con sassi e bastoni. La polizia è riuscita a sedare in parte la sommossa ed a trasportare in questura una parte degli aggressori, non senza riportare però dei feriti: un agente della Digos e un bambino di 12 anni colpito dalle schegge di un vetro del pullman andato distrutto a causa del lancio di sassi. Nella notte Rinaldo Sagramola, presidente del Brescia, è andato a trovare il bambino in ospedale porgendogli le scuse in nome della società.
A bordo di uno dei pullman presi d’assalto c’era anche un politico vicentino, Antonio Dalla Pozza, che ha raccontato così l’agguato: “È stato un agguato vile e studiato nei dettagli visto che il gruppo dei pullman è stato preso d’assalto, nella tangenziale tra lo stadio e il casello autostradale all’altezza di una rotatoria, proprio nel momento in cui erano costretti a rallentare Non c’è dubbio che l’obiettivo era di cercare lo scontro fisico, ma sono stati bravi gli autisti, nonostante i parabrezza rotti, a non fermarsi e a proseguire la corsa. Alla fine ben cinque pullman hanno riportato danni ingenti.”