Doppio attentato Danimarca: l’ombra di Charlie Hebdo
Atmosfera di terrore in Danimarca dopo due diversi attentati a Copenaghen. Nel pomeriggio di sabato si è registrata una sparatoria in un caffè della capitale danese. La notte di domenica, invece, sono stati esplosi colpi di armi da fuoco nei pressi di una sinagoga del centro.
Doppio attentato
Come a Parigi, il terrorismo islamico torna a colpire la libertà di parola a Copenaghen. Sabato si stava svolgendo un dibattito su satira e religione all’interno del centro culturale Krudttonen: ospiti di eccezione Francois Zimeray, ambasciatore francese in Danimarca, e Lars Vilks, vignettista svedese. Intorno alle 16, l’incontro era appena iniziato, una raffica di colpi è stata diretta verso i partecipanti.
Si pensa che fosse proprio il vignettista svedese il principale bersaglio dell’attentatore: Vilks dal 2010 vive sotto protezione. Nel 2007 aveva disegnato la testa di Maometto sul corpo di un cane, da allora le minacce nei suoi confronti non hanno fatto che aumentare. Nell’attentato è morto un uomo, Finn Norgard regista danese di 55 anni, e sono rimasti feriti tre agenti di polizia.
Poche ore dopo il terrore ha colpito anche la sinagoga Krystalgalde, nel centro della capitale danese. All’una di notte di domenica, una raffica di colpi ha ucciso un uomo, Dan Uzan di 37 anni, e ferito due poliziotti.
Le indagini
La polizia ha fatto sapere di aver ucciso l’attentatore: si chiamava Omar El Hussein, aveva 22 anni, era nato e cresciuto in Danimarca. Scarcerato appena 2 settimane fa, aveva accoltellato una donna su un treno, era noto alle autorità per la sua prossimità a una banda criminale, più volte era stato sorpreso in possesso di armi.
L’ipotesi più accreditata è che si sia ispirato ai recenti fatti di Parigi, le autorità stanno verificando se si sia mai recato a combattere in Siria o in Iraq. Inizialmente considerato un “lupo solitario”, oggi la polizia ha reso noto di aver arrestato due persone con l’accusa di essere suoi complici.