Da qualche ora circolano insistenti voci, provenienti dal sud est asiatico, secondo cui il Milan sarebbe nel mirino dell’eclettico Bee Taechaubol, quarantunenne tailandese già nel giro del calcio spettacolo poiché uno dei maggiori sponsor della Global Legend Series, un “club” che gioca solo in occasione di eventi benefici e che schiera fra le sue fila gente come Nesta, Seedorf e Cannavaro.
Mister B non ha un miliardo di €
Per ora l’offerta di Mister B – suo nickname – sarebbe di un miliardo di € per arrivare all’80% della proprietà del Milan. Secondo le stesse parole dell’imprenditore non gli interesserebbe arrivare al 100% della proprietà fin da subito. Bee non è un nome nuovo fra gli interessati ad acquisire il club rossonero: già l’estate scorsa aveva tentato di portare a casa il 51% del diavolo con un’offerta, rispedita al mittente, da 300 milioni. Barbara Berlusconi, all’epoca, aveva sentenziato che trecento milioni era la quota per acquistare il 30% del club così Mister B aveva rinunciato momentaneamente all’impresa. Poco tempo dopo, in autunno, durante una partita del suo Global Legend Series avrebbe confidato a Cannavaro che Berlusconi chiedeva 900 milioni per il Milan e che lui, tutti quei soldi, non li aveva.
Acquistare il Milan come mossa speculativa
Da qui nasce il mistero. Bee è a capo di una società, la Thai Prime, che acquista società a pochi spiccioli per poi aumentarne considerevolmente il valore ed, infine, rivenderle a prezzi maggiorati. Al momento la Thai Prime ha un fatturato di poco superiore al miliardo di €. La domanda sorge spontanea: ma Bee avrà veramente i soldi per acquistare e per migliorare il Milan o è solamente un bluff? La proposta fatta da Mister B non viene considerata come molto seria dalla famiglia Berlusconi: con uno stadio già in progettazione e l’intento di ricostruire un Milan ripartendo dai giovani, l’operazione di rivalutazione del club rossonero potrebbe essere portata a termine già dall’attuale proprietà per poi, magari, pensare di vendere il club a più di un miliardo di euro. Silvio Berlusconi, che come imprenditore non è certamente il signor nessuno, certi ragionamenti li sa fare bene e sa benissimo che vendere il club ora a chi lo vuole solamente far lievitare di valore sarebbe una mossa poco saggia.