Cambiano le proprietà, cambiano i presidenti, ma a Parma la situazione rimane gravissima. Alla mezzanotte è scaduto l’ultimatum per le mensilità arretrate di giocatori e dipendenti, ma Giampietro Manenti ancora non ha fatto nulla. Intanto, al centro sportivo gialloblu sono arrivati gli ufficiali giudiziari che pare abbiano portato via qualche mezzo: che ne sarà del futuro del club?
Si salvi chi può..
Ancora una volta le promesse non sono state mantenute ma, a differenza delle puntate precedenti, questa volta i giocatori si ribellano. Così, in tarda mattinata, ecco spuntare gli ufficiali giudiziari e qualche rappresentante dell’Associazione Italiana Calciatori. Nonostante la coraggiosa prestazione della squadra contro i campioni d’Italia della Juventus, Manenti e il suo gruppo italo-sloveno non ha ancora risolto la grana legata agli stipendi, mettendo il club sul lastrico. Questa sarà una giornata tristissima per il calcio italiano, poiché con tutta probabilità il Parma verrà condannato anticipatamente alla retrocessione in B, visto il -5 in arrivo dalla Procura federale.
Cosa accadrà nelle prossime ore a Parma.
In attesa di maggiori notizie provenienti dall’Emilia, sembra che nelle prossime ore i giocatori e lo staff incontreranno Damiano Tommasi, il presidente dell’Assocalciatori. L’ex giallorosso, che più e più volte ha manifestato le sue preoccupazioni per le sorti del Parma, cercherà di capire qualcosa in più, manifestando la solidarietà dell’intera categoria. Questo attesissimo incontro si svolgerà nel centro sportivo di Collecchio mentre gli ufficiali giudiziari non soltanto hanno proceduto al pignoramento di qualche mezzo (si parla di due furgoni e di un’auto, ndr), ma si stanno recando pure negli uffici del club. Secondo indiscrezioni, l’eventuale messa in mora del Parma inizierà non oggi ma domani, dopo quindi l’incontro con Tommasi. Manenti intanto, si sta recando in Slovenia (fuga come la precedente proprietà albanese?), nella sede della Mapi Group: l’imprenditore, che ieri sera aveva dichiarato ai microfoni che entro oggi si sarebbe tutto risolto, ha fatto sapere al direttore generale Pietro Leonardi di aver effettuato i bonifici da una banca estera.