La Colombia verso la conquista di una pace duratura. Continuano con successo i negoziati tra il governo di Juan Manuel Santos e i rappresentanti delle FARC. Ancora un passo avanti: non verranno mai più reclutati bambini.
Annuncio storico
Il dialogo tra Bogotà e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) è cominciato nell’Ottobre del 2012. Nonostante alcuni passi falsi, dopo che i rappresentanti della guerriglia hanno annunciato un cessate-il-fuoco unilaterale il 20 dicembre scorso, i colloqui di L’Havana (con Cuba e Norvegia a mediare tra governo e ribelli) proseguono con successo.
Una settimana fa le FARC si sono definitivamente impegnate a non reclutare più giovani di età inferiore ai 17 anni. Poche ore fa, Ivan Marquez, leader dei ribelli e capo-negoziatore delle FARC a L’Havana, durante una trasmissione radiofonica, ha aggiunto che verranno allontanati 13 bambini di età inferiore ai 15 anni, al momento, inseriti nelle strutture della guerriglia.
Bambini soldato
Marquez ha dichiarato che non è mai stata la politica dell’organizzazione reclutare bambini; “erano figli di guerriglieri o hanno aderito quando sono rimasti orfani” ha precisato in riferimento allo storico annuncio. Tuttavia, secondo un rapporto redatto dall’Unità per la Giustizia e la Pace della procura generale del governo nel 2013, il reclutamento di bambini soldato fa parte della politica delle FARC sin dagli anni ‘60.
Nello stesso rapporto viene citato un libro di memorie, che descrive i primi passi delle FARC, del Comandante Jacobo Arenas – principale ideologo dei ribelli fino alla sua morte nel 1990 – in cui si può leggere che “i bambini di 10 anni possono fare lavori utili, come organizzare i giovani rivoluzionari“.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Difesa colombiano, dal 2002, più di 2.600 bambini al di sotto dei 18 anni hanno lasciato le FARC (o sono scappati, o sono stati catturati dalle autorità): la maggioranza aveva un’età compresa tra i 16 ei 17 anni, ma quasi un terzo era più giovane.