Adotta un basso profilo la regione Lombardia per la sua richiesta di “indipendenza”. Forse influenzata dal nulla di fatto dopo il controverso referendum per l’indipendenza della regione Veneto e al fine di concretizzare un risultato, la richiesta, promossa dal Carroccio e dal governatore Roberto Maroni, sarà addirittura più blanda rispetto ad un’istanza per far diventare la Lombardia regione a statuto speciale. Secondo indiscrezioni il testo che verrà sottoposto al giudizio dei cittadini lombardi potrebbe infatti essere questo: “Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per chiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma della Costituzione?”
Secondo Repubblica, la scelta di abbassare i toni sarebbe stata dettata anche dalla necessità di attirare il consenso del Movimento 5 stelle, che con i suoi 9 consiglieri regionali sarebbe determinante per ottenere la maggioranza dei due terzi prevista dallo statuto regionale.
Si tratterebbe di un referendum consultivo e non abrogativo, valido quindi anche senza la necessità del raggiungimento di un quorum, e se entro sabato 28 i due terzi dell’assemblea regionale dovessero votare per il sì, si avvierebbe la procedura per far votare i cittadini lombardi; Maroni dovrebbe firmare il decreto per stabilire la data della consultazione e sentiti Prefetto e Corte d’Appello si dovrebbe stabilire la data del referendum in una domenica compresa fra aprile e giugno.
La possibilità di richiedere una maggiore autonomia, senza per questo diventare regione a statuto speciale, viene disciplinata dall’art. 116 della costituzione e la regione già a luglio aveva stanziato 30 milioni di euro per la realizzazione del referendum.
Tuttavia la richiesta ha già scatenato l’indignazione del centrosinistra al Pirellone che ritiene l’iniziativa del tutto inutile:”Soldi spesi inutilmente; non servirà a nulla e non porterà a nulla”