Sembrava tutto fatto, ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato nella testa di Silvio Berlusconi. O nel cuore. Il Milan non è più in vendita, o almeno non del tutto, e quest’ultimo “no” alla faraonica offerta di Mr Bee risuona come una sentenza finale senza diritto d’appello.
Il sentimento batte i soldi: il Milan resta a Berlusconi
Il magnate thailandese, Bee Taechaubol, è stato protagonista di un blitz che ha colto di sorpresa tutti, anche lo stesso Silvio Berlusconi che si è visto costretto a convocare d’urgenza i suoi uomini più fidati di Fininvest e la figlia Barbara. Mr Bee è arrivato ad Arcore intorno alle 23 di giovedì sera con un’offerta quasi impossibile da rifiutare: 1 miliardo di euro per il 100% della società rossonera. Quasi impossibile però, perché Silvio Berlusconi ora ne fa del Milan una questione di cuore più che economica, ed il cuore gli suggerisce di tenersi stretto la società che tanto ama accettando soltanto soci di minoranza. Una minoranza che al magnate thailandese, CEO di Thai Prime, non interessa minimamente, e che l’ha costretto a lasciare Arcore con la coda tra le gambe intorno alle 1.15 della notte scorsa. Non è chiaro se Mr Bee si tratterrà ancora a Milano nel weekend e se proverà a riformulare un’offerta a Silvio Berlusconi, ma è invece chiaro che il Milan non è più una zavorra per il suo presidente e che lotterà sin da subito per riportarlo in cima, dove è abituato a stare.