Una svolta nella trattativa tra la Grecia e l’Unione Europea? Così potrebbe sembrare, infatti le borse festeggiano. Ieri il premier greco Alexis Tsipras in una certa misura ha aperto all’estensione del piano dei prestiti da parte della Banca Centrale Europea di Mario Draghi.
Secondo le indiscrezioni, oggi potrebbe essere un giorno decisivo: sarà inviata una richiesta aggiuntiva di sei mesi per il programma dei prestiti. Lo ha rivelato alla tv Antenna il portavoce del governo ellenico Gabriel Sakellaridis: “Oggi il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, invierà la richiesta”.
Il destinatario della lettera sarà il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, con il quale la Grecia si siederà “al tavolo per trovare una soluzione”. Anche se, sempre Sakellaridis fa sapere che la nazione guidata da Tsipras non cederà su questioni ritenute prioritarie, “linee rosse” ritenute non negoziabili, come lo stop alle politiche d’austerità e ai patti con la Troika.
Il contenuto della missiva riguarderà con ogni probabilità il “documento Moscovici”, che era stato ritirato dallo stesso Dijseelbloem “15 minuti prima della riunione” tenutasi lunedì. In poche parole, la Grecia richiederà l’estensione per altri sei mesi dei prestiti dalla Bce, ma non accetterà altri tagli lineari.
Piano Grecia, aiuti scorretti dal programma Ela
L’intesa ancora è lontana. Entrambi i contraenti, l’Eurogruppo e la Bce contro il governo ellenico, cercano di portare a casa un risultato accettabile per l’opinione pubblica. Tsipras deve rispondere alle promesse della campagna elettorale mentre l’Unione deve contrattare ancora con la Germania, critica sul programma Ela.
Come scrive Repubblica, il cosiddetto Emergency Liquidity Assistence, con il quale la Banca centrale greca finanzia le banche ellenica senza la presentazione di adeguate garanzie, è ritenuto dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann un canale scorretto di finanziamento di stato.