Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è convinta del percorso intrapreso dal Governo Renzi tanto da dichiarare: “Siamo a un passo dal fare quello che per anni abbiamo solo sognato: maggiore chiarezza di rapporti tra Stato e Regioni, semplificazione del procedimento legislativo, riduzione dei costi della politica. Il traguardo è a portata di mano e tutti abbiamo fatto uno sforzo dentro e fuori dal Pd. Rovinare tutto adesso per esigenze personalistiche sarebbe un errore”. Intervistata dal Corriere, Boschi sottolinea: “Berlusconi ha ribadito il sostegno alle riforme e noi siamo abituati a rispettare i patti. Cambiare le regole con una maggioranza che includa l’opposizione è un plusvalore che va preservato”.
Quanto all’adozione in commissione del suo testo afferma: “non è una vittoria di Renzi, ma del Pd e di tutti partiti che hanno siglato questo accordo, compresa Forza Italia“. “Abbiamo scelto una modalità nuova per arrivare al testo, raccogliendo le osservazioni di parlamentari, cittadini, professori”. Maria Elena Boschi esclude che il testo sia blindato: “c’è una disponibilità a introdurre delle modifiche che non tocchino i punti qualificanti”.
Il ministro riflette anche sui senatori: “chi siede in Senato, come in Francia o in Germania, deve essere espressione dei territori e dunque sindaco o consigliere regionale”. I senatori, continua la Boschi, lavoreranno “tanto, ma nella loro regione. Non staranno cinque giorni alla settimana a Roma, ma un giorno o due”, “non siederanno a Palazzo Madama a tempo pieno”. Sull’idea di quelli nominati dal Colle “che lasceremo la possibilità di nominarne fino a un massimo di cinque”. E apre anche a modifiche sul numero dei sindaci: “non c’è una preclusione”; “in molti chiedono di cancellare la presenza dei sindaci, ma ci impegneremo fino all’ultimo per garantire una loro rappresentanza”.