Il primo match point per la finale scudetto della LegaBasket Serie A lo ha conquistato la Grissin Bon Reggio Emilia. La squadra allenata da Max Menetti ha lottato, stretto i denti, rimontato dopo essere stata sopra anche di 12 punti; alla fine è riuscita a piegare Sassari 71 a 67, acciuffando gara 5 nel suo PalaBigi.
La finale Scudetto
Si è partiti lenti e con diversi errori, i primi punti biancorossi targati Rimantas Kaukenas sono arrivati solo dopo un minuto e mezzo; sostanziale equilibrio fino al quarto minuto, quando la prima tripla della serata, messa dal capitano reggiano Andrea Cinciarini ha fatto 7 a 4 per la squadra di casa, che ha poi sfruttato alcuni tra errori e palle perse tra i biancoazzurri per cercare di consolidare il vantaggio. La squadra di Meo Sacchetti però è rimasta ben presente in campo, pronta a reagire. Solita ubiquità, specie sotto i canestri, di Shane Lawal, che alla fine ha assommato 21 rimbalzi (7 offensivi), mentre ha confermato il suo rapporto conflittuale con i tiri liberi: solo 5 su 8 dalla linea della carità. La vera (brutta) notizia per il Banco di Sardegna, in realtà, è stata l’insuccesso clamoroso nel tiro da tre: un errore dietro l’altro, con un robusto condimento di sfortuna, che farà entrare – tutti nel finale – solo 2 dei 25 tiri dall’arco tentati. Nonostante ciò, le realizzazioni di Lawal, Sanders, Dyson e Brooks hanno tenuto in piedi i sardi per il primo quarto, finito 18 a 15: lo ha chiuso una splendida bomba biancorossa di Diego Della Valle (che fallisce l’aggiuntivo per il fallo), sporcata però dalla perdita di Darjus Lavrinovic, uscito dopo solo 4 minuti (in cui ha trovato un ottimo canestro) per un problema muscolare che lo ha tenuto fuori per il resto della partita. Ha messo subito la freccia Reggio con il nuovo ingresso sul parquet: una tripla di Ojars Silins (a conferma della grande prestazione di gara 4) ha aperto un parziale che, grazie a Della Valle e Achille Polonara, ha portato i ragazzi di Menetti al + 12. Lo stesso risultato è tornato a un minuto dalla fine del quarto, con la Dinamo Sassari che si era avvicinata con i centri di Lawal, Sanders e Sosa, ma non aveva evitato le bombe del giovane Polonara e del veterano Kaukenas. Alla fine però i biancoazzurri si sono riavvicinati, andando all’intervallo lungo sotto di 7. Al ritorno in campo, il Banco ha messo il turbo con un parziale di 8 a 0, che l’ha portata per la prima volta in vantaggio (38 a 39) dopo i primi minuti. Menetti poco prima aveva chiamato subito time out, dopo gli errori e le varie palle perse dai suoi (troppo assenti, tra l’altro, in fase di rimbalzo offensivo). Qualche minuto di tiri presi e sbagliati da entrambe le parti, fino a quando Rakim Sanders – gran partita la sua – è riuscito a schiacciare da solo nel pitturato, dando il 40 a 43 a favore di Sassari. A riportare la parità ci ha pensato Drake Diener, più presente rispetto al suo ritorno in gara 4 dopo l’infortunio, con un tiro dall’arco notevole: saranno gli unici punti della sua partita, ma una bomba del genere – per giunta contro la sua ex squadra – è stato il miglior modo per marcare la presenza. Una nuova tripla di Silins e due liberi di Riccardo Cervi (importante in stoppata per la Grissin Bon) hanno ridato il + 7 ai reggiani, ma ha rischiato di cambiare la partita – e tanto – quando Jerome Dyson a mezzo minuto dalla fine è riuscito a segnare il canestro del – 3 per il Banco, con tanto di fallo di Kaukenas. Menetti l’ha presa malissimo e ha protestato, il primo arbitro Taurino gli ha subito appioppato un fallo tecnico: Dyson non ha fallito i due liberi e ha portato i suoi a un solo punto di svantaggio, alla fine del terzo quarto. L’inerzia ha favorito Sassari anche all’inizio dell’ultima frazione, arrivando sopra di tre grazie a un inesauribile Lawal: ci hanno pensato Della Valle e una schiacciatona di Polonara a riportare la parità, mentre la mano di Cervi ha restituito il vantaggio a Reggio. Nessuna squadra ha voluto gettare la spugna. Non il Banco, che in due minuti ha trovato un gran canestro di Jeff Brooks e – finalmente – le sue due uniche triple firmate Sosa e Sanders (a secco invece David Logan, stellare a Sassari). Non la Grissin Bon, che negli ultimi secondi si è trovata davanti di una sola lunghezza per ben due volte, ma nel gioco “punto a punto” ha potuto contare sulla solidità di capitan Cinciarini, 29 anni compiuti il 21: fino a quel momento si era distinto più per i 5 assist che per i 5 punti fatti, poi ha centrato tutti e quattro i tiri liberi che si è procurato; gli ultimi due, arrivati dopo un fallo in attacco di Logan (il quinto della sua partita) hanno fatto calare il sipario su gara 5.
Triplete Sassari o trionfo Reggio?
Ora Menetti ha due opportunità per far vincere il primo, storico scudetto ai biancorossi: espugnare domani il PalaSerradimigni o, perdendo, giocarsi il tutto per tutto in gara 7 in casa, al PalaBigi. I ragazzi di Sacchetti, invece, sono costretti a vincere entrambe le gare: sarebbe il primo tricolore anche per loro, ma si aggiungerebbe alla Coppa Italia (vinta contro Milano, eliminata anche in semifinale play-off) e alla Supercoppa italiana, completando un triplete incredibile. Tutto è rimandato (almeno) a domani in terra sarda: Reggio ci crede, Sassari non molla.
Gabriele Maestri