Ucraina: chi vuole distruggere gli accordi di Minsk?

È stato siglato una settimana fa il cessate-il-fuoco che dovrebbe riportare la pace in Ucraina: dopo le violazioni degli ultimi giorni, prosegue il lavoro diplomatico

Debaltseve

Le truppe ucraine si sono ritirate da Debaltseve. L’importante città dal punto di vista strategico, situata a metà strada tra Donetsk e Luhansk, è stata al centro dei combattimenti delle ultime settimane tra esercito di Kiev e ribelli filorussi. Nonostante gli accordi di Minsk del 12 febbraio, a Debaltseve si è continuato a combattere anche nei giorni scorsi.

Tuttavia, ieri è cominciata la ritirata dell’esercito ucraino: Poroschenko ha detto che 2475 soldati hanno già lasciato Debaltseve. La città adesso è in mano ai filorussi. Il Presidente ucraino ha invitato i leader di Germania e Francia a “non far finta che quanto sta accadendo sia parte degli accordi”.

Secondo le autorità negli ultimi 3 giorni a Debaltseve sono morti 22 soldati ucraini, secondo i ribelli sono molti di meno, inoltre, durante la ritirata, ci sarebbero state altre 6 vittime, sempre tra le fila ucraine, oltre 100 il numero dei feriti. In più, Eduard Basurin, leader della Repubblica popolare di Donetsk, ha affermato che sono stati catturati 300 militari di Kiev, il governo ha solo parzialmente confermato questo dato.

Caschi blu

I leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina, in una conference call, hanno ribadito l’importanza di mettere in pratica i punti della road map stabilita a Minsk “strettamente” e “nella loro interezza”. D’altra parte la tensione tra Ucraina e Russia resta alta: il Presidente Poroschenko ha chiesto il dispiegamento dei caschi blu dell’Onu per monitorare il confine orientale con la Russia.

Visto la mancanza di un qualsiasi riferimento a un’iniziativa del genere nel testo licenziato il 12 febbraio, Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’Onu, ha dichiarato che “quando qualcuno, invece di fare ciò su cui ci si è messi d’accordo, promuove un nuovo schema, solleva dei sospetti sulla volontà di distruggere gli accordi”.