Africa sotto lo scacco del terrorismo islamico: non solo Boko Haram, anche Al Qaeda e Al Shebab continuano a colpire nel continente.
L’attentato di Mogadiscio
Sono almeno venticinque i morti di un grave attentato contro il Central Hotel di Mogadiscio, frequentato da ministri e parlamentari, ad appena 200 metri dal palazzo presidenziale. Tra i morti almeno un deputato ed il vicesindaco della capitale. Tra i feriti il vicepremier e il ministro dei Trasporti del governo che ha da pochi giorni ottenuto la fiducia.
La ricostruzione dell’attacco fa pensare ad una operazione pianificata nei dettagli in modo da essere altamente distruttiva. Sarebbe entrato in azione prima un kamikaze che si è fatto saltare in aria con un’autobomba al cancello dell’hotel. Un secondo attentatore suicida si e’ poi fatto esplodere nella hall, seguito immediatamente dopo dall’irruzione di uomini armati che si sono fatti strada sparando all’impazzata.
Ad azione ancora in corso è arrivata la rivendicazione: “I mujahideen stanno conducendo un’importante operazione a Mogadiscio e hanno come obiettivo i funzionari apostati del governo”, ha affermato un portavoce dei miliziani al Shebab.
Africa tra Boko Haram e Al Qaeda
Non è il primo attentato di queste dimensioni a Mogadiscio. E non sarà certamente nemmeno l’ultimo. Tra l’altro i miliziani di questa formazione legata ad Al Qaeda continuano a colpire sulla costa del Kenya tanto che hanno praticamente azzerato il turismo in località rinomate come Lamu e Malindi. Sulla carta il Kenya ha perso una delle principali entrate.
Le notizie che arrivano da tutta la costa orientale africana sono drammatiche e colpiscono non solo il Kenya ma anche i paesi vicini come la Tanzania e la frequentatissima (un tempo) isola di Zanzibar: arrivano voli charter praticamente vuoti e alberghi, resort, spiagge e ristoranti sono praticamente deserti.
E’ l’effetto terrorismo che non è confinato solo al nord della Nigeria con le gesta della sanguinaria Boko Haram. Se a tutto questo si aggiunge il Mali dove i militari francesi devono ancora presidiare il nord per evitare che finisca di nuovo in mano ad Al Qaeda per il Maghreb Islamico, si capisce come l’Africa non abbia mai conosciuto, in tempi recenti, un tentativo così diffuso di penetrazione da parte dell’integralismo islamico armato. E stiamo parlando solo dell’Africa sub-sahariana….