M5S, il mea culpa di Grillo: “Internet non è sufficiente”
Beppe Grillo torna a parlare con i giornalisti. Lo fa con un giornale, manco a dirlo, straniero, El Pais. Il leader dei Cinque Stelle inizia l’intervista ribadendo uno dei suoi cavalli di battaglia più famosi. “La nostra rivoluzione è di essere onesti nel bel mezzo di un sistema corrotto. Abbiamo fatto dell’Onestà la nostra bandiera. L’Italia sta molto male, e non si rendono conto che senza noi ci sarebbe Alba dorata, forze di destra che stanno crescendo in tutta Europa. Siamo noi che manteniamo la democrazia. Se cadiamo noi, questo paese rischia”.
“La corruzione – aggiunge – è istituzionalizzata. I nuovi mafiosi sono già all’interno del sistema a fare le leggi. E la cosa peggiore è che l’Italia è stata costruita in modo tale che se sei una brava persona vieni espulso dal sistema e sei considerato uno stupido. È difficile andare avanti da onesti. Ecco la mia rabbia. Si tratta di una rabbia condivisa con 10 milioni di persone. Quindi non ho alcun dubbio che prima o poi vinceremo”.
Grillo “Internet non è sufficiente”
Beppe Grillo ammette che forse si è troppo puntato sulla rete come mezzo per comunicare con le persone. “Forse mi sbagliavo. Internet non è sufficiente per l’invecchiamento della popolazione, siamo il Paese con più anziani al mondo, ed è molto difficile convincere un uomo di 70 anni che da casa, con un clic, può decidere se andare in guerra in Iraq, o vietare il gioco d’azzardo o migliorare il futuro dei propri nipoti. Io non sono riuscito a raggiungere queste persone. Le persone di una certa età non fanno la rivoluzione, guardano in televisione quale candidato piace di più e lo votano”.
Grillo “Espulsi? Schiacciati da sistema, ora siamo più forti”
Il leader dei grillini parla anche delle espulsioni dei 36 parlamentari dal Movimento. “Abbiamo intrapreso questo progetto facendo entrare anche persone che non conoscevamo e che si sono rivelate deboli e si sono lasciate schiacciare dal sistema. Ma sono felice. Ora siamo più forti”.
Sulla possibilità che una parte del suo elettorato abbia capito il suo rifiuto fermo al compromesso, Beppe – scrive El Pais – si è mostrato ancora più sicuro. “Preferisco essere accusato di essere puro e duro piuttosto che uno che fa accordi segreti con partiti pieni di corruzione. Preferisco perdere voti per non essermi accordato con questi piuttosto che guadagnare voti accordandomi con dei mafiosi”.
Grillo “Niente accordi con il Pd”
Il capo dei Cinque Stelle spiega infine perché sia impossibile un accordo tra M5S e PD. “Non possiamo essere d’accordo con il Pd per due ragioni molto semplici. In primo luogo, perchè è un partito che da sempre è alleato in un modo o nell’altro con FI, il cui leader, Silvio Berlusconi, è stato espulso dal Senato dopo la sua condanna per frode fiscale. Pd e FI sono sempre stati partner e hanno fatto tutto il possibile per non cambiare nulla in questo Paese. La seconda ragione è che allearsi con uno o l’altro per ottenere qualcosa è un vecchio concetto della politica”.