Jobs Act, Camusso chiede al Governo il “Nuovo Statuto dei lavoratori”
Con l’approvazione del Josb Act continuano le proteste della minoranza Pd e dei sindacati. La Cgil e la Camusso si danno come obiettivo la richiesta al Governo del Nuovo Statuto dei lavoratori.
Secondo le parole della Camusso: “si deve fare ogni sforzo per ricostruire un diritto del lavoro dopo i danni determinati dalle scelte del governo. Vanno affermati diritti universali di tutti coloro che lavorano indipendentemente dal contratto”.
Jobs Act, Camusso: non cambierà nulla
“Nel decreto del governo – spiega Camusso a Repubblica – non c’è alcuna estensione dei diritti e delle tutele. Non cambierà nulla ed è l’ennesima dimostrazione del baratro che c’è tra gli annunci e la realtà”.
“Quello che hanno realizzato non è un contratto a tempo indeterminato. Per noi il rapporto di lavoro porta in sé le tutele e il riconoscimento delle libertà dei lavoratori. La monetizzazione crescente non è un rapporto di lavoro nel quale si realizza la libertà del lavoratore. C’è piuttosto lo stato di perenne condizionamento, la costituzione di uno stato servile e non paritario”.
Camusso sul reintegro
Quanto all’abolizione del diritto al reintegro Camusso sottolinea che la questione “è l’effetto deterrente che l’articolo 18 dispiegava: non mi puoi licenziare ingiustamente perché mi posso difendere. Ora, con la stessa filosofia della soglia del 3 per cento sull’evasione fiscale, si stabilisce che è accettabile un comportamento anche se illegittimo”.
La Cgil continuerà “la mobilitazione, con tutte le forme necessarie», per «una legge universale che riconosca a tutti gli stessi diritti perché non è vero che per riconoscere la modernità si debbano cancellare i diritti. Raccoglieremo le firme su questo per una legge di iniziativa popolare”. Camusso non esclude nemmeno una raccolta di firme per un referendum abrogativo del Jobs Act.