Renzi: far ripartire l’Italia dalla scuola Ministro Giannini: dal ‘900 al Terzo Millennio
Il Pd ed il Governo puntano sulla riforma della scuola. Le parole di Renzi al convegno dal titolo “La scuola cambia, cambia l’Italia” promossa dal Partito Democratico: “Far ripartire l’Italia dalla scuola”. Il premier ha anche detto: “Lo so che gli addetti ai lavori non ne possono più e non si fidano della politica. La frustrazione degli annunci fatti cui non è corrisposto un impegno porta gli insegnanti a non crederci e questa è una partita difficile”.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nel corso dell’iniziativa: “vogliamo portare la scuola italiana dal ‘900 al Terzo Millennio. A giorni un decreto legislativo – ha detto il ministro Giannini – darà corpo ad un lavoro intensissimo”. “Vogliamo dare un nuovo progetto educativo all’Italia per una scuola migliore”.
Giannini: cardine progetto è piano assunzioni
Il governo ha presentato un progetto educativo “che ha come cardine importante un piano di assunzioni straordinario e la previsione di tornare ad assumere soltanto tramite concorso pubblico”. Per troppo tempo ci siamo rassegnati “alla babele di graduatorie” e lo stesso è successo per la carriera degli insegnanti, che “da sogno impossibile sta per diventare realtà praticabile”.
“Fino a sei mesi fa la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era un ‘no’. Ora abbiamo abbattuto un paradigma che sembrava inamovibile. A luglio le scuole presenteranno un rapporto di autovalutazione. E il fatto che l’anzianità non scomparirà del tutto nel decreto – ha detto ancora il ministro – non significa che abbiamo rinunciato a misurare e premiare il merito”.
Stefania Giannini ha quindi sottolineato che il progetto del governo prevede anche il potenziamento di alcuni insegnamenti, come Lettere e Matematica (“Non vogliamo che l’italiano diventi la prima lingua straniera parlata in Italia”) ma anche Arte, Musica, le Lingue straniere. E ancora attenzione sarà data alla scuola digitale e al ‘sostegno’. Il Governo si dà come proprio obiettivo quello di ridare dignità e un ruolo sociale agli insegnanti. I nostri principali nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”.
Renzi contestato da alcuni precari
“Sono un insegnante precario,anch’io sono iscritto al Pd e voglio dire la mia davanti a tutti per migliorare la riforma”, ha detto uno di loro. “Lo so che gli addetti ai lavori non si fidano più della politica. La frustrazione porta gli insegnanti a non crederci più, nello Stato – ha replicato Renzi – . Siamo nell’imminenza di un momento molto importante dal punto di vista normativo: stiamo per riscrivere le regole sulla scuola”.
Un altro precario si è rivolto così al premier: ““Fateci parlare, parlate con gli insegnanti. Basta demagogia“. Subito Renzi ribatte: “Lo stiamo facendo da sei mesi, poi magari ci prendiamo anche un caffè”. Poi la dura chiusura: “Chi ha idee le proponga. Chi invece viene qui per fare pagliacciate per uno spazio in televisione, lo spazio glielo diamo tranquillamente, ma noi stiamo facendo un’altra cosa”.
La prossima tappa del calendario del governo sarà la Rai. “Senza la riforma della Rai, che non vuol dire cambiare palinsesto, non siamo nelle condizioni di fare alcun investimento educativo. A marzo si parte”, ha sottolineato il premier che sulle nuove norme ha puntualizzato: “Ascoltare tutti non vuol dire non fare più niente, sennò è paralisi, palude, lo stesso atteggiamento che ha bloccato l’Italia per 20 anni e che non consentiremo che continui”.