“Centinaia di migliaia di sms il giorno prima delle elezioni invadono i telefoni di altrettanti cittadini. Ciò in barba alla norma sul silenzio elettorale e al trattamento dei dati personali. Ma il Garante delle comunicazioni fa come Ponzio Pilato e se ne lava le mani”. Così il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle), in un’interrogazione al premier Matteo Renzi e ai ministri dell’Interno e dello Sviluppo economico. Di Maio, si legge in una nota, ha raccolto numerose segnalazioni di presunta violazione del silenzio elettorale in occasione delle europee dello scorso 25 maggio.
“Si tratta – continua – di testi inviati dal mittente ‘PD Renzi’ con scritto: ‘Domenica vota il Partito Democratico. E convinci amici e colleghi unoxuno. Le nostre idee contro i loro insulti perchè l’Italia conti in Europa. Matteo Renzi”. Del caso, ricorda, è stata investito il Garante delle comunicazioni che ha licenziato la pratica dichiarandosi incompetente e suggerendo di rivolgersi alle Prefetture. “Ciononostante l’AgCom gestisca le segnalazioni sulle violazioni del silenzio elettorale utilizzando anche fondi pubblici” aggiunge Di Maio che conclude domandando a Renzi se non “ritenga dignitoso per sè stesso e per la carica che ricopre svolgere o, comunque, che sia svolta in suo nome, attività di propaganda proprio nelle giornate del cosiddetto silenzio elettorale”.