Grecia-Ue, Alexis Tsipras ha inviato a Bruxelles il suo piano per garantire ad Atene ulteriori aiuti da parte dell’Ue.
La lista di riforme chiesta dall’Eurogruppo al governo greco è arrivata “nella notte, ma in tempo”. Lo comunica la portavoce della direzione generale degli affari economici e monetari della Commissione Ue.
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Le promesse elettorali, quelle fatte la sera del 25 gennaio subito dopo la vittoria delle elezioni, sembrano già cedere il passo all’evidenza della realtà. Syriza e Tsipras avevano promesso di rivoluzionare i rapporti tra Grecia ed Unione Europea. Impresa che già allora sembrava tutt’altro che semplice. Ora lo è ancora di più. La fuga dei capitali e il rischio di rimanere con le casse vuote hanno costretto il primo ministro greco ed il suo economista Varoufakis a cercare il compromesso con l’Ue: il nuovo piano di riforme sarà al vaglio della Troika (Ue, Bce e Fmi) il nemico giurato dei greci secondo Tsipras.
Moscovici: “Necessario rispettare impegni”
Quanto sta accadendo suona come una resa del nuovo governo ellenico nei confronti dell’Europa. Da Bruxelles traspare serenità e sicurezza.
Sicurezza che si traduce nelle parole del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici che prova a dettare i tempi di quello che sarà il nuovo piano del governo Tsipras: “Deve essere ambizioso, ma anche finanziariamente realista” e dovrà tenere conto degli impegni assunti dal Paese, facendo riferimento a quelli presi dal precedente Governo. Moscovici sottolinea, inoltre: “Non si tratta di imporre l’austerità alla Grecia, ma è anche necessario rispettare gli impegni. Perché il precedente premier aveva assunto impegni non a suo nome ma a nome dello Stato greco”.
Ha invocato poi misure contro l’evasione fiscale in grado di rafforzare lo Stato di diritto e consentire il controllo dei grandi patrimoni. In questo modo il piano Tsipras “può andare nella giusta direzione”.
Il piano Tsipras: lotta al contrabbando e patrimoniale
La lettera a Bruxelles non è ancora arrivata. Dalla Commissione fanno però sapere che c’è tempo fino a mezzanotte. Quello di Tsipras si annuncia come un piano da 7 miliardi di euro. Soldi che Atene punta a recuperare dalla lotta al contrabbando, di sigarette e benzina, e dall’imposizione di una patrimoniale.
È stato il quotidiano tedesco Bild ad anticipare quelli che saranno i contenuti del piano Tsipras: 1,5 miliardi dalla lotta al contrabbando della benzina; 800 milioni da quello delle sigarette; 2,5 miliardi dalla patrimoniale; ed altri 2,5 miliardi dal recupero di introiti fiscali arretrati.
In dubbio il capitolo privatizzazioni
Restano invece in dubbio, per quanto riguarda i contenuti del piano, il capitolo riguardante le privatizzazioni. Già presenti nel Memorandum interrotto la scorsa estate, sono state in parte bloccate da Tsipras. L’equilibrio dei conti obbligherebbe il premier ellenico a trovare misure equivalenti. Il ministro di Stato greco Nikos Pappas, in merito, aveva dichiarato: “Stiamo compilando una serie di misure che rendano la pubblica amministrazione più efficiente e per combattere l’evasione fiscale… questa settimana sarà una battaglia quotidiana, ogni centimetro dev’essere conquistato con grande sforzo”.
Grecia ancora con il fiato sospeso
Sembrano dunque quanto meno rimandate le promesse fatte da Syriza ai propri elettori: dall’aumento del salario minimo alla riassunzione dei dipendenti statali licenziati. Ogni misura sociale, eccezion fatta per il blocco alla confisca delle case, resta sospesa in attesa del via libera dell’Eurogruppo all’utilizzo di parte dell’avanzo primario. Un via libera che non potrà arrivare prima di domani, quando il piano delle riforme sarà stato approvato, consentendo lo sblocco degli aiuti. L’approvazione del piano significherebbe infatti per il governo di Atene l’estensione di quattro mesi dei finanziamenti che sostengono l’economia ellenica. Che significhi o meno la resa di Tsipras, conta poco. Quello che conta è che il destino della Grecia resta ancora sospeso.