Riscattare la laurea e incentivare le imprese ad integrare i contributi previdenziali al lavoratore in presenza di un accordo sull’uscita dal lavoro tra le parti. Queste, le proposte che il presidente della Commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi fa al ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulla nuova riforma delle pensioni.
La necessità della flessibilità in uscita
Secondo Sacconi, queste due ricette favorirebbero l’aumento del risparmio previdenziale e aiuterebbero ad andare in pensione chi è rimasto senza lavoro e non ha raggiunto i contributi minimi. L’ex ministro, poi, avanza anche l’ipotesi di un “fascicolo elettronico della vita attiva” che monitori il conto corrente previdenziale e che stimoli il lavoratore ad “accrescere il suo gruzzolo contributivo”. Un tema, quello della flessibilità in uscita, che, però, è caro anche all’attuale ministro Poletti.
“È un capitolo delicato, c’è in gioco la vita di molti italiani” ha affermato il titolare del dicastero di via Veneto in un’intervista sul Jobs Act ad Avvenire, sostenendo la necessità di “riflettere anche su un altro dato: quanto costa in termini di competitività tenere al lavoro persone che hanno già dato tutto?”. “Ecco, dobbiamo partire da qui e ragionare con l’Europa su questo schema”, ha poi proseguito Poletti. Tuttavia, come spiega il Corriere della Sera, è proprio l’Europa a guardare tiepidamente l’idea di rivedere l’età di pensionamento: “i primi sondaggi con Bruxelles non appaiono incoraggianti”, scrive il quotidiano di via Solferino, che aggiunge “il governo prende tempo e dice: ne parliamo con la prossima legge di stabilità”.
Ancora in piedi il problema esodati
C’è, poi, un altro problema cui l’esecutivo deve ancora far fronte: ciò che resta degli esodati. Da un lato, infatti, i comitati premono per un nuovo decreto che estenda le coperture a chi ancora è escluso, dall’altro Palazzo Chigi si dice contrario, riferendosi alla spesa di 12 miliardi sino al 2020 utilizzata per i sei precedenti provvedimenti, che hanno riguardato ben 170 mila persone.
Sacconi, dunque, ha voluto vederci chiaro e ha incaricato una commissione, presieduta dalla senatrice Pd Annamaria Parente, di censire eventuali altri rimanenti esodati. Il tutto avverrà tramite un modulo che prossimamente sarà reperibile sulla pagina online del Senato.