Lo scandalo firme false infiamma il dibattito politico in Piemonte. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, intervenuto alla direzione regionale del Pd piemontese sulla vicenda delle presunte firme false a suo sostegno, ha affermato di essere pronto ad andare alle urne “se il 9 luglio, o intorno a quella data, non ci sarà una sentenza chiara e inequivocabile, sono pronto a restituire la parola agli elettori”.
Firme false: L’antefatto
Quattro funzionari in quota Pd sono coinvolti nell’inchiesta firme false che ha sconvolto la regione Piemonte. I quattro avvisi di garanzia nell’inchiesta della Procura di Torino riguardano le irregolarità nella raccolta di una serie di firme per la lista che appoggiava la candidatura di Sergio Chiamparino alle ultime elezioni regionali. Finora gli indagati erano sei. Il nuovo sviluppo, secondo quanto si apprende, è legato alla necessità di disporre una consulenza tecnica su alcune sottoscrizioni. I quattro indagati sono funzionari della sede regionale del partito in via Masserano, a Torino.