L’ennesimo, tragico, caso di malasanità, ha avuto come protagonista un uomo di 68 anni, morto tre giorni fa su una barella nei corridoi dell’ospedale Cardarelli di Napoli, a causa delle complicazioni sopraggiunte al termine di un intervento al femore effettuato all’interno di quello stesso ospedale. Nel corso della trasmissione di La7 Piazzapulita, ieri sera il ministro della salute Lorenzin, per una strana casualità, ha citato proprio la struttura ospedaliera partenopea come esempio dell’abuso del pronto soccorso da parte degli italiani. Abuso che la Lorenzin vorrebbe “punire” con il ricorso al ticket. “Ricordo ad esempio – ha detto la Lorenzin – quando andai a sorpresa al Cardarelli di Napoli. Mi dissero: Ministro, oggi il pronto soccorso è vuoto: sta giocando il Napoli!”. L’esponente Ncd era ignara della morte del sessantottenne: ne sarà informata solo nella mattinata di oggi.
Di Maio: “I morti nella sanità sulla coscienza di Renzi”
Alle parole – risultate infelici – del ministro della salute, ha voluto replicare tramite Facebook Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle: “Il Governo Renzi con i tagli scellerati agli enti locali ha distrutto il Sistema Sanitario”, scrive il vicepresidente della Camera, che fa l’esempio dell’uomo deceduto al Cardarelli. “Il reparto medicina d’urgenza, lo dice la parola, deve curare le urgenze. Peccato che in quel reparto per 70 malati c’è un solo medico di turno di notte. Lì chi sopravvive lo fa grazie ai poteri soprannaturali di qualche medico stoico – aggiunge Di Maio – non di certo per i servizi forniti dall’ospedale. Come può un medico occuparsi di 70 urgenze? Questo è il sistema sanitario creato da questo Governo e quelli precedenti. Dove si sovvenzionano le cliniche private e si distrugge il servizio pubblico”.
“La gente muore e il Governo liquida i problemi con le battute”, afferma Di Maio, riferendosi alla frase della Lorenzin. Il pentastellato ne ha anche per il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, “che non ha mai difeso la sua gente dai tagli di Renzi. Non è mai andato a battere i pugni sul tavolo”. “La priorità di questa classe politica – prosegue – è salvare la banca del padre della Boschi o dare i soldi della Terra dei Fuochi all’Expo di Milano e alle squadre di calcio. Poi si lamentano che li vogliamo cacciare a calci”. “I morti nella sanità – conclude duramente Di Maio – se li porta Renzi sulla coscienza”.