Sicilia, l’area Civati abbandona il Pd: lasciano in 600
In Sicilia l’area Civati abbandona il Pd sbattendo la porta. Circa 600 dirigenti lasciano in blocco il partito.
Pippo Civati spiega: “Non abbiamo cominciato noi, è una reazione a quello che sta succedendo da mesi. Se in Sicilia escono i civatiani, è una risposta politica e non tattica. Il Pd subisce metamorfosi a tutti i livelli. Non so se il diffuso malessere interessa Renzi, Crocetta e il segretario siciliano Fausto Raciti“.
Rispetto alla lettura in chiave nazionale dell’uscita in massa dal Pd Civati ha detto: “La Sicilia è un laboratorio” per poi aggiungere “non c’è la volontà di rompere il partito”.
Le accuse dei civatiani
“Se il Pd di Renzi in tutta Italia sta facendo alleanze con pezzi del centrodestra, in Sicilia si è oltrepassato ogni limite consegnando direttamente il partito al centrodestra”. Questa è la motivazione e l’accusa principale mossa dai ‘civatiani’ verso la dirigenza del Pd.
“Pd e governo siciliano litigano per mostrare chi è più rottamatore, più antimafioso, rivoluzionario. L’isola affonda, ma non c’è rottamazione e rivoluzione. Il Pd diventa la casa per tutto e il contrario di tutto, anche per chi era il peggior avversario di centrodestra. Governo della rivoluzione e del Fare, che si è rivelato solo il governo degli annunci e dei rinvii solo in un campo è stato davvero operoso: nel raccattare esponenti di centrodestra, provenienti da tutte le formazioni siciliane”.