La Gran Bretagna invierà proprio personale militare in Ucraina: Londra sembra non voler più rimandare il “corpo a corpo” con Putin.
L’annuncio di Cameron
Il premier inglese, due giorni fa, ha stordito l’Europa con un annuncio unilaterale: il Regno Unito invierà 75 soldati in Ucraina nel corso del prossimo mese; agli omologhi ucraini forniranno consulenza e formazione in 4 diversi ambiti: fanteria, intelligence, logistica e cure mediche. Le istituzioni comunitarie e le diplomazie del continente hanno reagito con stupore.
Bruxelles, contattata dal The Kyiv Post, ha detto che l’Ue ha inviato 2 consiglieri militari in Ucraina ma non sono coinvolti né in attività operative né di formazione. Stessa reazione anche da Francia e Germania che, nelle scorse settimane, hanno provato a resuscitare il cessate-il-fuoco di Minsk e che, al momento, non tengono in considerazione altra soluzione che non sia politica.
Cameron, da parte sua, ha detto che se i punti stabiliti a Minsk-2 venissero rispettati sarebbe un “miracolo”; la realtà dei fatti è, secondo le informazioni in mano britannica, che i filorussi (sostenuti direttamente da Mosca, ha ribadito Cameron) stanno preparando l’avanzata su Mariupol.
A conferma di ciò, ha reso noto Andriy Lysenko, portavoce dell’esercito ucraino, ieri i separatisti avrebbero attaccato il villaggio di Shyrokyne a soli 10 chilometri dall’importante centro metallurgico portuale. Per questo Kiev ha deciso di non far arretrare la propria artiglieria come invece stabilito a Minsk.
I separatisti, per bocca di Eduard Basurin, vice-capo della Repubblica di Donetsk, hanno risposto “non abbiamo intenzione di attaccare Mariupol, stiamo rispettando gli accordi, l’artiglieria è ferma sulla linea del 15 febbraio (giorno dell’avvenuto accordo, ndr)”.
“Corpo a corpo” con Mosca
La Gran Bretagna ha deciso di mostrare i muscoli verso Mosca: “Europa e Stati Uniti devono restare insieme”, ha detto Cameron, riferendosi non solo al ruolo dei russi in Ucraina ma anche alle minacce nei confronti delle Repubbliche Baltiche e Moldavia.
Giusto una settimana fa il titolare della Difesa britannico Micheal Fellon, parlando di come la Russia sia un pericolo “reale e presente” per gli stati baltici, ha dichiarato che Putin è pericoloso per l’Europa tanto quanto lo Stato Islamico.
Il Presidente russo è accusato da Cameron di avere ancora una mentalità da “guerra fredda”, tuttavia, i rapporti tra Russia e Regno Unito si sono fortemente deteriorati quando, nel 2006, Alexander Litvinenko, spia di Mosca, è stato ucciso sul suolo britannico.
Da allora sono notevolmente aumentate le provocazioni dei caccia militari russi: hanno invaso lo spazio aereo del Regno Unito almeno 40 volte dall’insediamento di Cameron (si è passati da un “incidente” di questo genere nel 2006, ai 17 casi del 2007). Il premier inglese, il 24 febbraio, ha dichiarato che “la nostra aviazione è pienamente in grado di difendere il nostro spazio aereo”.