Non accenna a placarsi lo scontro in Forza Italia tra Fitto e Berlusconi. Così l’ex ministro agli affari regionali in un’intervista a Repubblica: “Le minacce non mi spaventano. Sono stato leale con il nostro leader, ma lealtà non significa fedeltà servile”.
Va giù pesante Fitto: “Non siamo in Sud America, ceda e accetti le primarie o resterà chiuso nel suo bunker. Bisogna tornare a parlare di proposte o lasceremo il campo a Renzi e Salvini”. Vedo – continua il leader dei rottamatori – che alcuni, forse non avendo di meglio da fare, vogliono buttarla in rissa e trasformare tutto in una squallida lite di condominio. Io dico a tutti che il campo di battaglia non è la mia amata Puglia o la Liguria o la Toscana, ma il futuro e le idee, se vogliamo dare un futuro e qualche idea al centrodestra. Altrimenti, Renzi potrà comodamente dire non c’è alternativa”.
“Se si apre il tema della gestione trasparente del partito sarò io a fare domande pubbliche. E attenderò risposte nette e chiare sulle modalità di gestione”.
“Encefalogramma politico drammaticamente piatto”
Sull’ipotesi di presentare liste parallele a Forza Italia in Puglia e altrove, l’europarlamentare chiarisce: “Il mio partito è Forza Italia. E farò ogni sforzo per smuovere un encefalogramma politico drammaticamente piatto. Silvio Berlusconi è a un bivio: o aiuta tutti noi a costruire un centrodestra della Terza Repubblica, attraverso le primarie, la democrazia, la scelta diretta degli elettori, nuove leadership e programmi, oppure rischia di farsi rinchiudere in un bunker. Il tempo non si può fermare. Quelli della corte e del cortile distruggono tutto consapevolmente e lui sbaglia ad assecondare questa deriva autodistruttiva”.