Ex M5S, a Firenze la Costituente di Alternativa Libera. “Basta con slogan e offese”
“Vogliamo ridare slancio ad una politica basata sull’intelligenza collettiva dei cittadini che hanno voglia di partecipare ed impegnarsi a trovare soluzioni ai problemi della comunità”, affermano Massimo Artini e Samuele Segoni, deputati di Alternativa Libera, il gruppo parlamentare formato dai grillini – nove deputati e un senatore – fuoriusciti dal M5S circa un mese fa. Oggi a Firenze si aprono infatti i lavori per la Costituente del nuovo soggetto politico formato dagli ex Cinque Stelle delusi da Grillo e Casaleggio. Iniziativa a cui hanno aderito anche Percorso Comune, Movimento X, Occupy Palco, Rete dei cittadini, Linea Civica, Uno vale Tanto, Cittadini Liberi, Comitato Italiano Popolo Sovrano, Progetto Federale, Progetto X, Occupy M5S, Ilic Decidiamolo Insieme, Amici di Podemos, con oltre 200 iscritti in rappresentanza di ben 15 regioni. “Sarà solo l’inizio di un percorso politico che vuole andare oltre non solo il Movimento 5 Stelle ma anche ai vecchi schemi della politica. Un percorso veramente democratico, partecipativo ed inclusivo che nasce e si sviluppa nei territori comunali, recuperando quello spirito civico perduto nei salotti romani”, proseguono Artini e Segoni, insieme alla consigliera di Percorso Comune, Miriam Amato.
Alternativa Libera: la Costituente al Palaffari di Firenze
L’Assemblea si svolgerà presso il Palaffari di Firenze e si aprirà alle 10:30 “con una discussione dei gruppi locali e solo nel pomeriggio ci confronteremo su come fare rete e sviluppare un progetto nazionale. L’incontro di Firenze – proseguono Artini, Segoni e Amato – sarà per questo prima di tutto un cantiere di idee e di esperienze, visto che molti dei partecipanti da anni combattono al fianco dei cittadini nei consigli comunali italiani, ognuno con i suoi piccoli grandi problemi”. “Saranno presenti anche tantissimi rappresentanti del mondo civico e associazioni che da tempo fanno della democrazia diretta il proprio carattere distintivo. Pensiamo che alla politica degli slogan, degli scandali e degli urli debbano essere contrapposte proposte concrete, positive e autorevoli. Una vera rivoluzione culturale – concludono – che parta dai territori comunali”. “Non ci sentirete urlare allo scandalo, non ci sentirete offendere l’avversario, non perché figli di una nuova rivoluzione gandhiana – sottolineano gli organizzatori – ma perché intimamente convinti che la rivoluzione culturale debba passare attraverso messaggi positivi, il dialogo e la proposta”.