“Berlusconi dice che Salvini è un Grillo di destra? Mah, forse c’è un po’ di invidia da parte sua”. A parlare è Roberto Maroni, governatore leghista della Lombardia, ospite di 24Mattino su Radio 24. Quello del presidente lumbard è un pieno elogio dell’operato dell’attuale leader della Lega, Matteo Salvini: “Sta facendo bene, rappresenta un cambio di generazione, aumenta consensi, secondo molti sondaggi la Lega è avanti a Forza Italia, forse ciò provoca invidia”.
Il leader della Lega Nord è promosso anche per quanto riguarda la sua ‘performance’ in piazza a Roma di sabato scorso: “A me i toni di Salvini sono piaciuti, ha detto le cose che pensano in tanti, con il suo stile. Ha parlato di lotta all’immigrazione, di lavoro, dell’Europa che non dà risposte”. Una risposta diretta a Silvio Berlusconi, che aveva bocciato la strategia di Salvini: “Vorrei che da parte di Berlusconi si entrasse nel merito: quale delle proposte della Lega non vanno bene? Invece le reazioni e le risposte sui giornali dimostrano che non hanno argomenti sui contenuti”.
Per Maroni invece quella di Salvini è “una posizione forte e dura su cui confrontarci. Noi vogliamo costruire un’alleanza sui contenuti, non contro Renzi perché non facciamo l’errore della sinistra che si è sostenuta solo con l’antiberlusconismo”. Stop anche alle accuse di estremismo, vista la presenza in piazza a Roma di CasaPound: “La piazza era aperta, non eravamo in teatro con controlli all’ingresso. Tutti quelli a favore del ‘Renzi a casa’ sono venuti”. E ancora: “A me quello che scrivono i politologi sui giornali interessa fino a un certo punto. Mi interessa il giudizio dei cittadini. Se la Lega è data al 16% vuol dire che funziona”.
Maroni e la querelle Salvini-Tosi
Riguardo alle polemiche interne in Veneto, che interessano Salvini ed il sindaco di Verona Flavio Tosi, Maroni getta acqua sul fuoco: “Un commissariamento di Tosi? Spero proprio di no, ho lavorato e lavoro perché non avvenga”. E ancora: “Lo statuto della Lega è chiaro: quando ci sono elezioni regionali, provinciali o comunali è la Nazione, cioè la Regione, che decide”. Quello che sta avvenendo in Veneto, secondo Maroni, è “un dibattito non certo positivo, ma non credo ci siano estremi di commissariamento. Confido nella saggezza dei protagonisti, di Tosi, di Zaia che abbiano un unico interesse: vincere le elezioni in Veneto”.
Maroni e il Milan
Il governatore della Lombardia è poi tornato su Berlusconi, parlando della passione comune: il Milan. E dichiara di aver ricevuto dal leader di Forza Italia un’anticipazione sulle mosse future relative al club meneghino: “Gli ho chiesto se vende, lui mi ha risposto ma mi ha detto di non dire niente, se dico qualcosa tradisco una promessa fatta”. E aggiunge: “Quando lo scopriremo? Dopo la fine del campionato, credo”.