Il consiglio federale della Lega Nord, riunito nel quartiere generale del Carroccio, in via Bellerio a Milano, ha deciso all’unanimità: il candidato per la presidenza del Veneto alle prossime regionali è Luca Zaia. Il principale antagonista, Flavio Tosi, segretario della Liga veneta e sindaco di Verona, che ha rivendicato l’ultima parola sulle liste per le regionali, ha dunque ceduto, conformandosi al volere dell’assemblea.
“E’ stato un bel consiglio federale, ha vinto il Veneto, non Salvini – ha poi dichiarato Salvini in conferenza stampa -. All’unanimità dei presenti Zaia è stato ricandidato governatore. Nessuno ha vinto in pieno, nessuno ha perso su tutta la linea, il movimento è compatto. E’ stata una giornata bella, lunga, intensa e partecipata. Si chiude dal punto di vista mio e penso di tutti con soddisfazione reciproca. Adesso si riparte dai progetti, dai contenuti e da come fare ancora meglio rispetto a quello già fatto. Si riparte della concretezza”.
Intanto, però, Flavio Tosi è stato commissariato nelle sue funzioni di segretario della Liga Veneta (al suo posto Giampaolo Dozzo, commissario ad acta’ per la gestione della Liga Veneta durante la fase delle elezioni regionali). Questo nonostante le parole, dure, rilasciate dal sindaco di Verona a Repubblica : “Ho già subito troppi torti, il commissariamento sarebbe inaccettabile”. Tosi insiste, “nel Veneto dobbiamo andare da soli: la Lega e alcune liste civiche in grado di attrarre i voti moderati e popolari e una lista con il mio nome – aggiunge – non porterebbe via consensi alla Lega, farebbe solo crescere la coalizione. Se a Verona non avessi avuto con me le civiche, io sarei stato sepolto”. Inoltre sottolinea Tosi,“un ritorno all’ovile berlusconiano non verrebbe compreso dai militanti, ma neppure l’abbraccio con l’estrema destra”. Intanto oggi il Consiglio federale della Lega ha ratificato all’unanimità la candidatura di Luca Zaia a presidente del Veneto. Anche Flavio Tosi ha votato per il governatore.
Rebus alleanze in Veneto
Il governatore del Veneto è appoggiato da Forza Italia ma non dal Nuovo Centrodestra, visto come fumo negli occhi dal leader leghista Matteo Salvini. Angelino Alfano fa spallucce: “Sulle candidature per le elezioni regionali siamo assolutamente tranquilli: si vota in 7 regioni e stiamo scegliendo sette candidati. Non abbiamo ancora definito gli accordi e pensiamo che l’atteggiamento della Lega Nord sia un atteggiamento di chi si autoesclude e di chi fa una scelta, legittima, che però ha portato la Lega ad avere un ottimo risultato in Emilia Romagna accompagnato dal peggiore risultato nella storia del centro destra in quella regione. Lo schema è questo: una Lega forte e un centro destra debole, una Lega vincente in una coalizione perdente. Non è un buon affare per chi vuole sfidare il Pd per la guida del paese”.
Alfano sfida Salvini in Veneto
Ci sarà un dialogo con Forza Italia per le alleanze? “Nascerà sui fatti, se nascerà – spiega Alfano – Noi non abbiamo nessuna preclusione e nessun pregiudizio. Pensiamo però che come la sinistra ha sempre perso quando ha candidato un uomo della sua parte più estrema, uguale accadrà al centro destra. Non è interesse di Berlusconi e Forza Italia accucciarsi o sottomettersi a una leadership di estrema destra che non porterebbe mai al successo”. Basti pensare, ha aggiunto, che “Bossi ha governato in Piemonte, Lombardia, Veneto e Italia mentre Salvini ha perso in Piemonte, non riesce a tenere unito il partito Veneto e così non se ne parla di governare Italia. Salvini vuole andare bene come Lega ma perdere come centro destra”. Secondo Alfano “non è interesse di Forza Italia diventare accessorio della Lega Nord, ma non è compito mio decidere per Fi”. E per quanto riguarda una possibile asse tra l’Area popolare e Tosi, Alfano ha concluso: “Ho grande rispetto per il dibattito interno dei partiti, non interferiamo nelle dinamiche interne”.
Forza Italia: ultimatum a Salvini
“La nostra porta è aperta. Non saremo noi a chiudere anche solo uno spiraglio per l’unità del centrodestra. Siamo convinti che Matteo Salvini possa ancora scegliere di essere il Dottor Jekyll, mettendo in un sacco della spazzatura la maschera di Mister Hyde, come ieri gli ha suggerito Giovanni Toti. Se invece continuasse nella deriva delle ultime settimane, la costatazione sarebbe d’obbligo. E cioè che saremmo dinanzi a uno strano asse Molotov-Ribbentrop che dalla condivisione di un nome di battesimo, Matteo, passa all’individuazione di un avversario comune, Silvio Berlusconi e con lui Forza Italia”. Lo scrive Il Mattinale, la nota politica redatta dal gruppo Forza Italia della Camera. “Cavalcare la rabbia – prosegue – caro Salvini, paga. Lo sappiamo. Ma ti sei mai chiesto quale moneta andresti a riscuotere? Ti sei mai chiesto quale tasso di interesse dovresti pagare? L’esperienza di Tsipras parla chiaro: se prometti la rivoluzione e ti pieghi al primo diktat fai la fine del parolaio. La politica non è l’arte di fare promesse, ma di mantenerle. La storia comune di Forza Italia e Lega lo dimostra: l’Italia cresce se si fanno promesse che si possono mantenere. Ora – conclude – spetta a te, Salvini. Sta a te scegliere da quale parte della storia stare. Sta a te decidere se ripercorrere la strada battuta da tutti i leader passati e presenti della sinistra o se invece riprendere la rotta insieme. Sta a te scegliere se chiuderti dietro i tuoi veti o marciare uniti verso il recupero dei nostri voti di sempre. Il tempo di decidere è venuto, Salvini”.