“Renzi ha rinunciato a presentare decreti sulla scuola e sulla banda larga. Subito usa questa scelta per dichiarare di non essere un dittatorello. Quello che ci turba è l’arbitrarietà del suo modo di governare. Che una materia necessiti di decreto oppure sia meglio un disegno di legge non può dipendere dall’umore o dai prezzi da pagare all’interno del Partito”. Lo scrive Il Mattinale, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
“Renzi è in questo momento gigantesco e debolissimo, come la statua di Rodi. Un dittatorello senza muscoli. Per questo più che mai occorre dar forma e operatività al comitato di liberazione nazionale da Renzi e dai suoi cari. C’è poi – si legge ancora – il caso De Luca in Campania. Qui la crepa è più che altro un avviso di cedimento della baracca. De Luca, che è furbo, scaltro e sleale, sostiene che la Severino va cambiata. Ma non per Berlusconi ma per lui soltanto. Ora se dovesse accadere – e vedrete accadrà – che passi una modifica della citata legge ritagliata a favore di De Luca (e De Magistris) e lasci inalterato l’obbrobrio anti-Berlusconi, garantiamo che quella crepa esploderà frantumando il renzismo. Faccia ciò che crede in casa sua Renzi, ma se si permette di riscrivere la Severino per il comodo del suo partito, lasciando mutilata la democrazia, sta fresco. Dice che non lo farà. Lo dice adesso che è un dittatorello senza muscoli. Abbiamo imparato a non fidarci”.